Milan, Maldini senza peli sulla lingua: “Ibrahimovic rompe le scatole in maniera impressionante”

Paolo Maldini ha parlato di vari temi nel corso dell'intervista con Balzaretti su DAZN, soffermandosi anche sull'arrivo di Zlatan Ibrahimovic

SportFair

L’inizio della sua avventura con il Milan, la trattativa per portare Zlatan Ibrahimovic in rossonero e i progetti futuri da raggiungere. Paolo Maldini ha trattato questi e altri argomenti nel corso della prima puntata del nuovo format “Balza e Maldini: partecipa alla call”, disponibile su DAZN (Attiva ora il tuo abbonamento). Una chiacchierata interessante e ricca di retroscena, soprattutto sul modo in cui i dirigenti rossoneri sono riusciti a convincere Ibra a trasferirsi a Milano.

L’idea Ibrahimovic

Ibrahimovic
Emilio Andreoli/Getty Images

Inizialmente Ibrahimovic aveva un accordo con i Galaxy, poi disatteso come sottolineato da Maldini: “Ibra era già un’idea dal gennaio precedente. Avevamo parlato con lui e con Mino Raiola, ma aveva dato la parola ai Galaxy che se avessero raggiunto un certo risultato sportivo ed economico sarebbe rimasto. Quindi, una volta raggiunto quel risultato, lui ha detto ‘mi dispiace, ne riparliamo’. Veniva da due anni di MLS. E una cosa completamente diversa. Ma lui stesso quando gli abbiamo proposto 18 mesi di contratto ci ha detto: ‘Facciamo sei mesi perché non sono sicuro di cosa vi posso dare’. Ibra rompe le scatole in maniera impressionante. C’era già un gruppo competitivo, ma porsi dei traguardi al di sopra delle proprie possibilità vuol dire alzare il livello. Vuol dire credere di essere i più forti, avere l’idea di poter vincere contro qualsiasi squadra”.

L’arrivo al Milan

Paolo Maldini
Foto Getty / Alessandro Sabattini

Maldini poi ha parlato del proprio arrivo al Milan, voluto a quel tempo dall’allora direttore dell’area tecnica Leonardo: “al momento di entrare non ero prontissimo. È stata chiamata improvvisa di Leonardo. Io ero a Miami. Mi ha chiamato e mi ha detto ‘devi essere qui tra 10 giorni, dobbiamo partire insieme, io ti voglio con me’ E stato facile di dire di sì. C’erano state altre occasioni prima, ma la mia scelta era legata ai colori rossoneri“.

Il progetto Milan

Ibrahimovic
Marco Luzzani/Getty Images

Infine, il direttore dell’area tecnica del Milan ha espresso quelli che sono gli obiettivi suoi e della società: “sono legato ad un Milan vincente e la mia figura è legata a qualcosa che non sia solamente rivolto a mettere a posto i conti. Io devo salvaguardare anche quello che la mia storia si porta dietro, quello che i tifosi si aspettano da me. In questo momento c’è un’idea comune e questo aiuta quello che è il progetto. Il Milan che non entra in Champions League da 6-7 anni è qualcosa che non si può sentire. Noi abbiamo intrapreso un percorso due anni fa che ci deve portare non solo a qualificarci in Champions League ma a essere stabili in una competizione che innegabilmente ti da degli introiti diversi, una visibilità diversa e ti permette anche di essere competitivo con le altre squadre. Noi siamo partiti con un progetto che potrà un giorno, non troppo lontano, diventare auto-sostenibile, e in questo momento di grande crisi, sinceramente, questo ha ancora più valore“.

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