Per la prima volta da quando è avvenuta la morte di Maradona, Diego Jr si è presentato in televisione per ricordare il padre, scomparso il 25 novembre per un arresto cardiorespiratorio. Un colpo durissimo per il figlio del Pibe, che da poco era riuscito a farsi riconoscere dopo una battaglia durata 30 anni, nel corso dei quali il Diez non aveva voluto saperne di lui. Alla fine però Maradona ha ceduto, avvicinandosi a Diego Jr e trascorrendo con lui bei momenti, ricordati dal figlio nel salotto di Barbara D’Urso.
La chat con le sorellastre
Diego Jr ha raccontato gli ultimi giorni del padre, soffermandosi anche sulla cha Whatsapp con le sorellastre e i medici: “sapevo che si stava riprendendo in maniera impeccabile, ho fatto una videochiamata con mio padre in clinica e stava benissimo. Dopo sono stato contagiato dal virus e abbiamo avuto sempre meno contatti perché sono stato davvero male, a volte non riuscivo nemmeno a rispondere ai messaggi di quel famoso gruppo composto da me, Dalma, Giannina, Jana, Leopoldo Luque e la psichiatra. Voglio sapere quello che è successo e se ci sono dei colpevoli, è giusto che paghino. Avevamo chiesto un medico che potesse monitorare quello che stava succedendo. Purtroppo qualche passaggio l’ho perso perché stavo male, con la maschera per l’ossigeno, combattevo per tenere gli occhi aperti. Il dubbio era che non sapevamo quanti giorni dovevano passare per dimettere papà dopo l’intervento“.
Il rimpianto
Diego Jr si è poi soffermato sul proprio rapporto con il padre, sottolineando di essere riuscito a trascorrere con lui dei bellissimi momenti, tra cui anche il battesimo del figlio: “è stato ingiusto quello che è successo. Avremmo dovuto avere più tempo per poter condividere la nostra vita. Lui meritava di godersi di più i suoi nipoti. Meritava di vivere la vita vicino alla persone che gli volevano bene. Voglio rimanere con i bei momenti che ho vissuto con lui. Sono stato felice, ho provato a essere un buon figlio. Sono stato felice con mio padre, posso solo dire che ne è valsa la pena, anche se per poco tempo. La parte più bella del mio viaggio con mio padre fu quando durante le feste di Natale vidi che aveva in braccio mio figlio. Sono riuscito a chiudere un cerchio. Porterò con me un grande rimpianto: quello che per colpa del Covid non ha potuto tenere l’altra mia figlia in braccio“.