La lite Gasperini-Gomez è stata messa al momento da parte in casa Atalanta, con l’allenatore nerazzurro che ha deciso di convocare l’argentino per il match contro la Juventus, in programma domani all’Allianz Stadium.
Difficilmente però il capitano scenderà in campo, la frattura creatasi è troppo profonda per poter essere ricomposta, per questo motivo Gomez ha chiesto già al club di essere lasciato libero di partire gratis a gennaio, per trovarsi una nuova sistemazione. Improbabile che l’Atalanta lo accontenti, le squadre interessate dovranno trattare con i nerazzurri, che intendo guadagnare dalla cessione del proprio capitano.
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Lite Gasperini-Gomez, il post della moglie del Papu
Intanto, sulla lite Gasperini-Gomez è intervenuta la moglie dell’argentino, pubblicando una Instagram Story in cui ha inserito ‘La storia dei tre setacci’, parabola attribuita a Socrate. Un post criptico, che ha come obiettivo quello di far capire alle persone di pensare bene prima di riportare pettegolezzi o notizie non verificate.
Questa la storia completa: “Un giorno Socrate fu avvicinato da un uomo in piena agitazione che gli disse: ‘Ascolta Socrate, ti devo raccontare qualcosa d’importante sul tuo amico’. ‘Aspetta un attimo – lo interruppe il saggio – Hai fatto passare ciò che mi vuoi raccontare attraverso i tre setacci?‘ ‘Tre setacci?’ chiese l’altro meravigliato. ‘Sì mio caro, vediamo se ciò che mi vuoi raccontare passa attraverso i tre setacci. Il primo setaccio è quello della verità: sei convinto che tutto quello che mi vuoi dire sia vero?’. ‘In effetti no, l’ho solo sentito raccontare da altri’. ‘Ma allora l’hai almeno passato al secondo setaccio, quello della bontà? Anche se quello che vuoi raccontare non è del tutto vero, è almeno qualcosa di buono?’. L’uomo rispose esitante: ‘Devo confessarti di no. Piuttosto il contrario…’. ‘E hai pensato al terzo setaccio? Ti sei chiesto a che serva raccontarmi queste cose sul mio amico? Serve a qualcosa?’. ‘Beh, veramente no…’. ‘Vedi – continuò il saggio – se ciò che mi vuoi raccontare non è vero, né buono, né utile, allora preferisco non saperlo e ti consiglio di dimenticarlo’“.