L’emergenza Coronavirus non ammette distrazioni in Italia, la situazione resta grave e, continuando di questo passo, i virologi sono convinti che a gennaio ci sarà la terza ondata pandemica. Il periodo natalizio potrebbe agevolare questo rischio, soprattutto dopo le ultime aperture e i numerosi assembramenti registrati in tutto il Paese nell’ultimo week-end, che hanno fatto infuriare il Governo e in particolare il premier Conte.
Le parole di Crisanti
Sulla questione si è soffermato ai microfoni dell’ANSA il professor Andrea Crisanti, direttore del laboratorio di microbiologia dell’Universita’ di Padova: “se rimangono le condizioni che ci hanno portato alla seconda ondata, ed in mancanza di un piano nazionale, la terza ondata pandemica è una certezza e non una probabilità. Tra la prima e la seconda ondata dell’epidemia da Covid-19 non sono state rafforzate le misure mirate a mantenere bassi i contagi sul territorio, in assenza di un vero piano nazionale la terza ondata è inevitabile. Eravamo arrivati a registrare meno di 200 casi al giorno e poi il numero dei casi è risalito e questo è accaduto perché non è stato predisposto alcun piano di sorveglianza. L’istituzione di zone rosse sicuramente aiuta a frenare il contagio, come ha dimostrato ad esempio l’esperienza della Lombardia“.