Tra poco più di un mese, l’avventura di Sebastian Vettel al volante della Ferrari terminerà ufficialmente, dopo sei lunghi anni caratterizzati da molti bassi e pochi alti. Quattordici le vittorie ottenute con il team di Maranello, ma soprattutto nessun titolo mondiale, obiettivo clamorosamente fallito da Seb e dal Cavallino.
Era questo il target prefissatosi da Sergio Marchionne, che aveva chiesto aiuto a Vettel per riportare la Ferrari in alto. A rivelarlo è lo stesso pilota tedesco ai microfoni del Corriere della Sera: “mi disse al telefono: ‘perché non costruiamo qualcosa insieme, le va di aiutarci a riportare la Ferrari a vincere?’. Gli dissi di sì. Era un uomo molto potente, a volte impetuoso, aveva tanta influenza anche sulla F1. Non era un tipo facile, con lui era difficile discutere. Tutti lo rispettavano. La sua scomparsa è stata uno shock. Arrivabene? Da fuori non è stato compreso, ha avuto un ruolo molto importante nel rilancio. Mi sono trovato subito bene con lui, nonostante alcune difficoltà. Fra noi c’era fiducia, ha affrontato periodi complicati. È dura essere team principal quando sei vicino all’obiettivo e poi non lo raggiungi. Ho imparato molto da Maurizio“.
Vettel poi ha fatto affiorare nuovi ricordi della sua esperienza in Ferrari: “il 29 novembre del 2014 ero a Fiorano, emozionato, ma anche concentrato sul programma intenso. Avevo già girato lì con la Toro Rosso, ma con la Rossa cambia tutto. Non lo dimenticherò mai. E non cancellerei nulla di quello che è successo. Sono state emozioni, sempre: belle o brutte. La Ferrari mi ha dato un patrimonio immenso di amicizie e di valori umani che mi accompagneranno sempre, anche se lontane“.