Sanzione Yamaha, Lin Jarvis ci mette la faccia: “vi spiego cosa è accaduto, un errore madornale commesso in Giappone”

Il team director della Yamaha ha spiegato i motivi che hanno portato alla sanzione della Casa di Iwata per i motori utilizzati a Jerez

SportFair

Il fine settimana di Valencia si è aperto con la sanzione inflitta alla Yamaha, scoperta ad aver utilizzato nei motori montati a Jerez valvole diverse rispetto a quelle omologate. Un errore madornale costato una penalità solo alla Casa di Iwata e ai due team coinvolti, mentre i piloti sono stati risparmiati per non aver tratto vantaggio.

Vinales
Mirco Lazzari gp/Getty Images

Una questione spinosa che Lin Jarvis ha spiegato per filo a per segno a Valencia: “abbiamo iniziato l’anno con le valvole omologate nel nostro motore campione, quelle che usiamo come punto di riferimento in caso di protesta erano le valvole prodotte dal nostro primo fornitore. Tutti i motori della prima gara, invece, erano equipaggiati da valvole dell’altro produttore. L’intenzione della Yamaha non è mai stata quella di trarre un vantaggio in termini di prestazioni, ma avevamo pianificato di utilizzare le scorte rimanenti del primo fornitore prima di passare a quello successivo“.

valentino rossi
Mirco Lazzari gp/Getty Images

Il team director poi ha proseguito: “una volta iniziata la stagione, abbiamo avuto un cedimento alle valvole del secondo fornitore. E allora abbiamo studiato a fondo la questione e abbiamo capito che le valvole degli otto motori avevano un problema tecnico. E’ per quello che ci siamo presentati all’MSMA e abbiamo detto apertamente ‘vogliamo cambiare queste valvole difettose per sostituirle con quelle di un altro fornitore’. Ed è a quel punto che si è scatenato il caso, perché non appena si è saputa l’esistenza di due fornitori diversi si è parlato di valvole diverse“.

morbidelli
Mirco Lazzari gp/Getty Images

Le valvole tra primo e secondo fornitore sono uguali per forma e peso, mentre differiscono nel materiale come ammesso da Jarvis: “abbiamo fatto fare un’analisi indipendente che ha accertato che non c’era alcun vantaggio prestazionale, anche se non si può dire che le valvole siano identiche per delle piccole differenze nel materiale. Noi comunque non abbiamo mai aperto i sigilli dei motori e non abbiamo mai cambiato le valvole in quel primo lotto di motori, perché abbiamo smesso di usarli. C’è stato un errore madornale all’interno di Yamaha Japan. E’ giusto così, fortunatamente, i piloti non sono stati penalizzati perché non hanno tratto alcun vantaggio in termini prestazionali per cui sono davvero la parte innocente in tutta questa vicenda“.

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