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Un addio triste e amaro, Giorgia Sottana lascia l’Italbasket femminile con una lettera… pungente

L'atleta classe '88 è stata esclusa dalle ultime convocazioni della Nazionale italiana di basket femminile, così ha scritto una lettera alla maglia azzurra

SportFair

Scorrendo la lista l’assenza del suo nome salta subito all’occhio, soprattutto considerando ciò che è stata Giorgia Sottana per la Nazionale femminile di basket. Lino Lardo però ha deciso di non puntare su di lei per le partite contro Romania e Repubblica Ceca, escludendola dalle convocate e inserendola come riserva ‘a casa’. Una bocciatura che non è andata giù all’atleta azzurra, che ha scritto una lettera alla maglia azzurra, facendo capire di voler fare un passo indietro.

cara Maglia Azzurra, ti scrivo perché non so se ti incontrerò ancora, ma so che quello che ci ha legato è un qualcosa che resterà per sempre, e so che tu sola sai quanto sei stata per me. Non so come ci hanno portate a questo punto, e come senza neanche accorgermene ti hanno allontanata e non posso più toccarti: se vuoi delle spiegazioni non chiedermele, se vuoi delle ragioni non pretenderle da me, io non le so. Certo, ci saremmo meritate forse un pelo di più rispetto e un briciolo di considerazione in più… dopotutto tu mi hai vista crescere e diventare donna, e anche io ti ho vista cambiare negli anni. Ma, e ricordatelo sempre, abbiamo vissuto cosi tante cose assieme, che posso giurarti che quelle non ce le potrà mai portare via nessuno. Se ti diranno che non ti ho amata, ridigli in faccia. Se ti diranno che ti ho tradita, rispondi col silenzio“.

La lettera di Giorgia Sottana si interrompe poi con una promessa: “cara Maglia Azzurra, sai quante volte te l’ho cantata. Io non ci sarò più, ma tu continua a lottare. Io, ovunque sarò, ti guarderò e farò il tifo per te. Certo, come una storia d’amore non potrai pretendere che io gioisca a sapere che non sei più tra le mie braccia, a sapere che qualcuno ti ha tolto da me… ma se questo serve per il tuo bene e per il tuo meglio, lo accetterò. Se così non fosse, io lo so che qualcuno – prima o poi – ci riporterà assieme… Loro mi hanno anche chiamata Capitano, ma tu mi hai sempre e solo chiamata nel modo più vero, col mio nome: Giorgia. Mi mancherai infinitamente“.

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