Spesso si è lamentato, sottolineando come la Ducati di quest’anno non fosse veloce e non utilizzasse meglio le gomme. Parole sempre dure e schiette, forse figlie di una rapporto ormai logoro con il team. Andrea Dovizioso non ha mai nascosto i suoi pensieri, sembrando a volte molto duro con i suoi tecnici, sempre impegnati comunque a migliorare la DesmosediciGP.
Chi conosce quell’ambiente è Fabiano è Sterlacchini, fino al 2019 coordinatore tecnico di pista, prima dell’addio avvenuto al termine della stagione. Intervenuto ai microfoni della Gazzetta dello Sport, l’ex braccio destro di Dall’Igna non è stato tenero con Dovizioso: “si vedeva che il ciclo stava finendo. Andrea ha vinto 6 gare nel 2017, poi 4, 2 e 1 quest’anno. Quando insegui, tutto pesa. Per migliorare tanto, un metodo arrembante di sviluppo a volte paga: togliere mezzo secondo di tecnica è impossibile, ma se aggiungi la motivazione del pilota, puoi fare passi avanti. Andrea ripeteva che senza risolvere i problemi fondamentali non saremmo andati da nessuna parte, quest’anno per effetto della gomma il feeling è stato peggiore. Poi, sono sincero, un pilota davvero forte deve avere una testa diversa da quella di Andrea, deve restare sereno e determinato e andare sopra i problemi: la tristezza a volte lo ingabbia. Per me il pilota forte non cerca in modo maniacale la perfezione, ma chiusa la visiera fa la differenza come Stoner“.