Coronavirus, Brosio è una furia: “messa di Natale alle 22? Come se la Madonna anticipasse le doglie”

Il giornalista italiano si è scagliato contro l'idea di anticipare alle 22 la messa di Natale, facendo un paragone un po' forzato

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Sta facendo molto discutere in queste settimane l’ipotesi di anticipare la messa di mezzanotte a Natale, per evitare di creare assembramenti nelle chiese del nostro Paese. Una soluzione che non ha trovato affatto d’accordo Paolo Brosio, il quale è intervenuto per esprimere il proprio dissenso nei confronti di questa idea.

Intervenuto ai microfoni dell’Adnkronos, il giornalista ha picchiato duro: “ormai la Cei è sempre prona di fronte a qualsiasi richiesta del Governo e questo non è un bel segnale. Non ci si può trincerare sempre dietro le sciagure e i morti e rinnegare i valori cristiani! La messa di mezzanotte non ce la possono rubare, se ce la rubano, vorrà dire che i 5 Stelle, che sono già in picchiata, perderanno anche i voti dei cattolici del Pd. Questo Governo ormai, in nome di un tecnicismo esasperato limita le anche le libertà religiose se il virus gira a mezzanotte gira anche alle 22! E’ una follia è come se la Madonna avesse anticipato le doglie, ma cosa dobbiamo fare di questo povero Gesù? Perché non facciamo come in Polonia e cioè ad esempio aumentare le messe? Più anticipi la messa e più crei assembramenti. Con questa regola tanti anziani, per paura del virus andranno a messa perché ormai sono tutti scoraggiati“.

Brosio poi ha chiosato: “fai un distanziamento obbligatorio, fai la messa fuori così possono andarci tutti! C’è il sagrato esterno con la scalinata, uno può sedersi all’aperto e seguire la messa come fanno a Lourdes e a Medjugorje. Non si può destabilizzare la liturgia cattolica. Ora i virologi ci devono dire anche quando dobbiamo pregare? Già non ne azzeccano una, basta guardare cosa stanno facendo con i vaccini che di solito per essere sicuri vanno testati dai tre ai 5 anni e che loro vogliono mettere sul mercato dopo appena un anno”.

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