Sfida affascinante di Champions League per l’Inter, che domani affronta in trasferta l’Inter allo stadio Alfredo Di Stefano, considerando l’indisponibilità del Bernabeu. Un confronto fondamentale per il cammino europeo dei nerazzurri, che devono vincere per non ritrovarsi poi ultimi nel girone.
Intervenuto in conferenza stampa, Conte ha ammesso: “il Real è forte, è una squadra costruita per vincere, lo dimostra la storia, cosa rappresenta la Champions per loro. In rosa hanno calciatori pluridecorati, non sarà certo una passeggiata. Ci sarà da soffrire, sicuro. Ma se saremo bravi a farlo, potremo toglierci delle soddisfazioni. Noi veniamo qui per portare avanti il nostro discorso, non ci metteremo in un angolo a prendere cazzotti sperando di mandarli ko con un colo colpo. Non avremo timore reverenziale“.
C’è un problema di scarsa precisione sotto porta da risolvere e l’assenza di Lukaku non aiuta: “come si risolve il problema dei gol sbagliati? Se ci riuscissimo, saremmo dei maghi. Possiamo solo continuare in allenamento a creare delle situazioni, a tirare in porta, a trovare la freddezza per essere quanto più efficaci possibili. Ho parlato di cattiveria, discorso che vale per tutti. Segniamo tanto, comunque. E creiamo ancora di più: la proporzione tra quanto creiamo e il numero di reti è differente rispetto allo scorso anno“.
Conte infine ha svelato un curioso retroscena, quando disse no alla panchina del Real Madrid: “in passato c’è stata l’opportunità di essere allenatore, i tempi forse non maturi, ringrazio chi me l’aveva concessa quella opportunità. Quella volta la stagione era già iniziata, sarebbe stato molto difficoltoso prendere in corsa una situazione già programmata, così per questo ho preferito eventualmente rimandare“.