Il giorno tanto atteso si avvicina, giovedì il TAS di Losanna si riunirà per prendere una decisione sul caso relativo ad Andrea Iannone, sospeso per essere risultato positivo ad un controllo antidoping effettuato il 3 novembre 2019 in Malesia.
Il pilota di Vasto spera in una assoluzione, così da tornare presto in pista in sella alla sua Aprilia. A due giorni dalla sentenza, The Maniac si è presentato davanti ai giornalisti a Milano per esprimere le proprie sensazioni: “è il giorno più importante della mia vita, non mi sarei aspettato di vivere questa situazione. Oggi sono sofferente, ma allo stesso tempo più maturo e consapevole. Questo periodo mi ha insegnato tanto, che nella vita tutto è imprevedibile e difficile da calcolare. Oggi, se sento persone che si lamentano di cose futili, dico loro di imparare ad apprezzare le cose che hanno. La mia vita è cambiata. Da un giorno all’altro mi sono trovato senza poter fare quello che ho sempre fatto, non per mia scelta. Non lo auguro a nessuno“.
Sul proprio futuro, Iannone ha messo le cose in chiaro: “non guido una moto da Valencia 2019. Mi sento rapito, come se mi avessero rubato la vita. Il mio dovere è seguire le regole sperando che la giustizia faccia il suo corso. Sono grato a tutte le persone che mi hanno proposto qualcosa di interessante, in tutti i settori. Ma ho rifiutato tutto, la priorità è tornare il prima possibile in moto, sull’Aprilia, in pista. Non ho mai pensato di mollare, ho ancora molto da dire. Ho iniziato un progetto con Aprilia un anno fa e sento il bisogno di portarlo a termine”.