Non sono affatto piaciute le parole di Vincenzo Spadafora alla Juventus e, in particolare, al presidente Andrea Agnelli. Il numero uno bianconero ha replicato al ministro dello Sport, che nel pomeriggio aveva sottolineato come Ronaldo potesse aver violato il protocollo volando in Portogallo per poi far ritorno in Italia.
Intervenuto in conferenza stampa, Agnelli ha ammesso: “faccio il dirigente sportivo e applico il protocollo federale. Se poi uno viene preso a 150 chilometri all’ora dall’autovelox, io non so spiegarle perché l’autovelox era lì e perché funzionava. Bisogna chiederlo alle autorità competenti. Ronaldo non sarebbe dovuto andare in Nazionale? Non c’era motivo. Sono state dette inesattezze sulla bolla. Chi voleva poteva proseguire il periodo di isolamento fiduciario presso la propria abitazione. Dal momento in cui vanno a casa, sono liberi cittadini e possono fare quello che vogliono. I giocatori tengono molto alla nazionale“.
Sul rapporto con Sarri, il presidente della Juve ha ammesso: “di Maurizio ho un ottimo ricordo come persona. Ho scoperto una persona colta, con diversi interessi al di là del calcio che vive in maniera coinvolgente e sono estremamente felice che abbia vinto questo scudetto con noi. Credo che sia un’alchimia quella che si crea e che porta a superare ostacoli insormontabili, quello che è successo è che non si è creata alchimia con tutto l’ambiente. Sarri verrà ricordato come un allenatore vincente della Juventus“.
Agnelli infine è tornato sul caso Suarez: “le frasi riportate non corrispondono alle telefonate, sono frutto di un racconto distorto effettuato improvvidamente da personaggi tenuti all’osservanza del segreto istruttorio. L’indagine è in corso ed è coperta dal segreto come più volte ribadito dal procuratore Cantone. La Juve è estranea alla vicenda dell’esame di Suarez, che il giocatore ha deciso di affrontare nonostante la Juve avesse già comunicato la volontà di non tesserarlo“.