Inter-Parma, l’ad Marotta è una furia nel post gara: “c’era un rigore palese per noi, il VAR va usato”

L'amministratore delegato dell'Inter ha parlato dopo la partita con il Parma, lamentandosi per l'arbitraggio di Piccinini che non ha concesso un rigore palese ai nerazzurri

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Rabbia e delusione, l’Inter non ci sta e protesta veementemente al termine del match col Parma, pareggiato 2-2 solo in pieno recupero con un gol di Perisic. A presentarsi ai microfoni di Sky Sport è l’ad Marotta, lamentatosi per un mancato rigore concesso ai nerazzurri nel secondo tempo.

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Emilio Andreoli/Getty Images

Queste le parole del dirigente nerazzurro: “il mio intervento non è per creare un alibi e per vincere bisogna buttare dentro il pallone. Fatta questa premessa, esprimo una mia considerazione sugli arbitraggi avuti, essendo questo l’unico modo che ho per comunicare con la classe arbitrale. Purtroppo c’è un vuoto normativo, visto che il Var può intervenire solo in caso di estremo errore dell’arbitro. Questo però non giustifica un susseguirsi di errori nei nostri confronti. Questa sera c’era un palese calcio di rigore a favore nostro, o l’arbitro fa più attenzione oppure il Var deve venire utilizzato. Un utilizzo parziale del Var crea un’incidenza sul risultato. Questo sottolineando che la nostra prestazione non è stata positiva, ma dopo sei partite è giusto che io faccia un’analisi di questo tipo“.

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Marco Luzzani/Getty Images

L’amministratore delegato dell’Inter poi ha proseguito: “tutto il mondo del calcio è a favore della tecnologia, con l’obiettivo di limitare gli errori e non debellarli nella sua totalità. L’episodio di questa sera è un esempio lampante su come la tecnologia possa essere d’aiuto. Non sono qui per protestare, ma per denunciare un vuoto normativo. E’ giusto che la classe arbitrale abbia una posizione un po’ più attenta. Tutti i club a turno vengono penalizzati, ma gli errori sono reiterati. Oltre a questa sera, manca un rigore clamoroso non dato in Benevento-Inter. Non voglio creare un alibi per il pareggio e sarei intervenuto in ogni caso, in seguito a questi episodi. La comunicazione tra classe arbitrale e società deve avvenire più spesso. Parlo con la massima serenità e dico che se ci fossero più momenti per confrontarci, per spiegare le nuove normative, forse si creerebbe una comunicazione più semplice e un lavoro più semplice per gli arbitri. Ad oggi non c’è ancora stata una riunione vera e propria“.

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