Un anno fa stava per morire, oggi invece Domenico Pozzovivo a 38 anni è quarto nella classifica generale del Giro d’Italia, a meno di un minuto dalla Maglia Rosa.
Una rinascita vera e propria, quasi un miracolo sportivo che quasi nessuno è in grado di compiere. L’alfiere della NTT invece sì, prova ne sono le sue grandissime prestazioni fornite nella prima parte di questa Corsa Rosa, che lo vede senza dubbio tra i protagonisti. Solo un segreto per Pozzovivo, ossia crederci sempre e mollare mai, oltre a quei trucchetti affinati anche durante il lockdown: “la base è la forza di volontà, il non abbattersi. Al Delfinato, ad agosto, ho preso tanti schiaffi. Ma ho continuato a lavorare come se fosse andato tutto bene. E poi, i problemi a un gomito mi hanno aiutato, sono diventato ancora più maniacale, sapevo di dover sopperire a una mancanza”.
Un aiuto importante Pozzovivo lo ha ricevuto anche da Nibali, con cui si è allenato in Svizzera durante il lockdown: “siamo usciti spesso in bici assieme, essendo consentito in Svizzera. In discesa, cerco di ispirarmi a lui, soprattutto nella sicurezza di affrontare le curve. E le uscite in mountain bike mi hanno dato lo stimolo di osare un po’ di più” le parole alla Rosea. “La situazione è caotica nelle prime posizioni. Però spero che le salite più lunghe facciano venire fuori gli uomini di fondo. Io, Kelderman, Fuglsang e Nibali. Il podio è alla portata“.