Formula 1, Aldo Costa e il paragone Hamilton-Schumacher: “Michael era empirico, Lewis un imperatore teorico”

L'ingegnere italiano ha lavorato sia con Hamilton che Schumacher, arrivando a conoscere i segreti delle due leggende della Formula 1

SportFair

Li ha conosciuti entrambi alla perfezione, lavorando insieme a uno e all’altro per anni. Michael Schumacher e Lewis Hamilton non hanno segreti per Aldo Costa, fortunato nel corso della sua carriera ad aver condiviso gioie e dolori con due leggende della Formula 1.

Michael Schumacher
Clive Mason/Getty Images

L’ingegnere italiano ha vissuto con Schumi gli anni in Ferrari e in Mercedes, mentre il lavoro con Lewis si è svolto solo ed esclusivamente a Brackley, dove insieme hanno costruito i successi delle Frecce d’Argento. Proprio in occasione del record di vittorie scippato da Hamilton a Schumacher, Aldo Costa ha fatto un paragone tra i due, intervenendo ai microfoni del ‘Resto del Carlino’: “sono entrambi due campionissimi. Distinti e distanti nei modi, ma uguali in una cosa: l’ossessiva ricerca della perfezione. Michael è stato il re di un automobilismo che si basava sulla sperimentazione in pista. Lui era un pilota empirico. Parlava tanto con noi ingegneri ed era ansioso di collaudare sull’asfalto ciò che veniva progettato. Schumacher collezionava migliaia di chilometri sulla strada. Era un perfezionista attraverso la pratica. La F1 di Lewis, per ragioni che non stiamo a discutere, è senza collaudi. Lewis è l’imperatore di un automobilismo che richiede un approccio molto teorico, ore e ore di lavoro al simulatore e la risposta te la darà solo la gara. Lui in questo è fenomenale, maniacale come era Michael nel sottoporsi allo stress dei test infiniti”:

Hamilton
Peter Fox/Getty Images

Per quanto riguarda il rapporto umano, Aldo Costa ha un ricordo speciale sia di Michael che di Lewis: “sono stato bene con l’uno e con l’altro. Ci capivamo al volo, eravamo uniti dalla passione per la tecnologia. Hamilton era capace di telefonarmi la domenica a casa per discutere di un dettaglio della vettura! E Michael ti cercava per chiederti: quando lo proviamo in pista, quel tal particolare? Schumi l’ho conosciuto in Ferrari. Furono anni bellissimi. Non a caso fu proprio Michael, insieme a Ross Brawn, a chiedermi di seguirlo in Mercedes, nel 2012“.

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