Tanti temi, alcuni spinosi e molto delicati, su cui Mattia Binotto ha preferito trincerarsi dietro mezze verità. Il team principal della Ferrari ha raccontato parecchi retroscena relativi all’addio di Vettel e all’accordo segreto con la FIA, soffermandosi anche sui record di Hamilton e sulla visita a Maranello di Lewis per comprare le auto rosse.
Parole schiette e sincere quelle del boss Ferrari, che è partito dall’intesa stretta con la Federazione che ha mandato su tutte le furie gli altri team: “nessun avversario lo scorso anno ha presentato un reclamo contro di noi, quel che è stato fatto successivamente parte dalla volontà della FIA di proseguire delle sue indagini, analisi che avrebbero portato un notevole dispendio di energie, sia da parte loro che nostra, in un momento in cui eravamo impiegati a sviluppare la vettura per la stagione 2020. Siamo così arrivati ad un semplice accordo: concentriamoci sul futuro, aiutiamoci a capire quali sono le eventuali aree grigie dove servono chiarimenti, chiarimenti che sono stati fatti” le parole di Binotto a Sky Sport. “L’accordo è segreto perché è ovvio che un accordo di questo tipo lo sia! Avremmo dovuto mostrare a tutti il nostro motore? Non credo che nessuno lo abbia mai fatto in Formula 1 e nessuno lo farà mai in futuro“.
Binotto ha poi rivelato il modo in cui si è preparato per chiamare Vettel e informarlo dell’addio a fine stagione: “ero a casa e prima di chiamarlo ho ripetuto mentalmente per tre volte cosa avrei dovuto dirgli e come. La scelta in merito a Seb non è stata facile, perché gli vogliamo bene per quello che è stato, per come si è comportato e per quello che ha dato alla squadra nel corso di questi anni. Seb ha riattaccato? No, non ha riattaccato il telefono, è una persona molto intelligente, una bella persona, lo dimostra anche il comportamento che ha mantenuto nel corso di una stagione in cui non sono mancate le difficoltà. Mai negativo, propositivo, una persona molto rispettabile“.
Infine, il team principal della Ferrari ha rivelato un retroscena relativo a Lewis Hamilton: “tanto di cappello a Lewis, al di là dei record, merita rispetto per quello che ha dimostrato in pista, ma per quanto mi riguarda io sono molto legato ai record di Michael, non posso sentire ‘miei’ i record di Lewis. È venuto a Maranello per comprare delle Ferrari, dimostrando di avere buon gusto, ha comprato le auto giuste“.