Nairo e Dayer Quintana sono finiti al centro di un possibile caso di doping che potrebbe rovinargli la carriera, un’inchiesta infatti è partita subito dopo la 17ª tappa del Tour de France, quando è stata perquisita la camera d’hotel dei due fratelli.
Al termine dell’irruzione dei gendarmi sono stati trovati prodotti medici insoliti, che hanno spinto la procuratrice di Marsiglia a portare avanti le indagini per scoprire la verità. Intanto, l’Arkea-Samsic che è la squadra dei due Quintana, ha comunicato tramite il GM Hubert la propria estraneità ai fatti con una nota stampa: “una perquisizione si è svolta nel nostro hotel la scorsa settimana, come avevo già confermato oggi ai diversi media. Questa perquisizione ha riguardato un numero limitato di corridori così come il loro entourage, non stipendiato dalla squadra. La squadra, i suoi dirigenti e lo staff, che vengono citati dai media in queste ore, non sono minimamente chiamati in causa e di conseguenza non sono nemmeno tenuti informati di alcun elemento legato all’inchiesta che, lo ripeto, non riguarda la squadra né lo staff. Noi sosteniamo evidentemente i nostri corridori, ma se fosse confermato il loro coinvolgimento e la veridicità delle pratiche dopanti, la squadra si dissocerebbe immediatamente da quei comportamenti e prenderebbe all’istante i provvedimenti che si impongono per mettere fine a qualsiasi legame con l’utilizzo di sostanze dopanti, pratica che abbiamo sempre combattuto. La nostra squadra, che fa parte del Mpcc nel corso di questi vent’anni ha dimostrato il suo attaccamento all’etica e ha sempre preso posizione in favore della lotta al doping“.