In un Mondiale di MotoGp più incerto che mai, nel quale ogni settimana c’è un vincitore diverso, il leader Dovizioso non chiude nemmeno sul podio e tanti piloti sono raccolti in pochi punti, si avverte una netta differenza con il passato: manca un vero dominatore, manca Marc Marquez.
In merito all’attuale stagione Marquez potrebbe dover correggere le sue previsioni: “mancano 7 gare, è tutto aperto. Sembra che nessuno voglia vincere! Se sei un pilota puoi capirlo: se sei un pilota che viene dal secondo, terzo o quarto posto e hai qualcosa davanti a te, attacchi e guidi con più sicurezza perché non hai niente da perdere, ma quando sei al top e devi vincere, è in quel momento che i dubbi iniziano ad affiorare nella tua mente e diventa più difficile. Favoriti? È difficile dirlo, in Austria ho detto Quartararo o Dovizioso ma, sinceramente, mi aspettavo di più da loro, soprattutto da Fabio perché ha vinto le prime due gare con un livello incredibile e ora non so cosa stia succedendo e fatica molto anche in uno dei suoi punti di forza come le qualifiche; Dovizioso è costante, ma ha bisogno di più velocità se vuole vincere il titolo; Viñales è lì, Mir è lì e abbiamo otto, nove piloti in 25 punti: sarà interessante vedere la fine della stagione e proveremo a vivere lo spettacolo dall’interno“.
Marquez ha concluso infine parlando delle difficoltà attuali della Honda: “leggo tante cose, ma se prendi gli ultimi 10 anni la Honda ha avuto una strategia perfetta perché è la squadra che ha vinto più titoli e sta facendo un ottimo lavoro in questi anni. Ogni Casa fatica per un anno: noi non vediamo l’ora di migliorare per la prossima stagione, sento che è parte della mia responsabilità essere lì per portare la Honda al top. E torneremo. Se prendi gli ultimi dieci anni la Honda ha ottenuto più degli altri costruttori. Una MotoGP è una MotoGP, ha un carattere diverso e quindi i piloti devono adattarsi alla moto. Honda ha questa filosofia da molti anni, anche con Doohan e Criville era così. La Honda ha una buona moto, ma devi essere in forma al 100% e spingere molto, poi quando hai il feeling con la moto, puoi essere davvero veloce. Ho letto che è una moto fatta solo per lo stile di Marquez eccetera: non è così. Abbiamo tre moto ufficiali in pista e tutti i piloti fanno gli stessi commenti e se uno è più veloce o più lento è un’altra cosa. Io sono il primo che vorrebbe una moto più veloce e più facile, lo sarebbe anche per me, ma non è così. È una moto competitiva, nell’ultima gara ha chiuso al 6° e 7° posto con Nakagami e un pilota debuttante, quindi è una buona moto, ha potenziale ma se vuoi comprendere la moto devi cadere molte volte“.