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Iran, giustiziato per impiccaggione il wrestler Navid Afkari: Trump e il CIO erano intervenuti per salvarlo

Navid Afkari è stato giustiziato per impiccagione in Iran: il wrestler condannato a morte per omicidio, ma la sua falsa confessione sarebbe stata estorta con la tortura

SportFair

Nella mattinata odierna, Navid Afkari è stato giustiziato per impiccagione in Iran. Il caso riguardante il wrestler iraniano, di soli 27 anni, era diventato di portata internazionale al punto che Donald Trump aveva chiesto di revocare la sua condanna a morte e anche il CIO delle Olimpiadi era intervenuto con la minaccia di escludere l’Iran dai Giochi 2021. Niente da fare. Navid Afkari era stato condannato per ‘omicidio intenzionale‘, a causa dell’uccisione di un funzionario dell’autorità idrica pubblica di Shiraz. L’episodio sarebbe avvenuto nel giorno in cui nella città era in corso una dura manifestazione di protesta contro il governo, causata dalle complicate condizioni economiche e sociali del Paese.

Probabilmente l’unica colpa di Navid Afkari è stata quella di essersi opposto al potere. I suoi fratelli, Vahid e Habib condannati a 54 e 27 anni di carcere, hanno denunciato torture: le stesse che avrebbero portato Navid Afkari a confessare un omicidio mai commesso (poi addirittura ritrattato), secondo il suo legale Hassan Younesi.

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