Inter-Fiorentina, Conte contento a metà: “ci serve più equilibrio. Eriksen? Spero che scocchi la scintilla”

L'allenatore nerazzurro ha analizzato la vittoria centrata contro la Fiorentina, soffermandosi sia sulle note positive che su quelle negative

SportFair

Soddisfatto ma non troppo Antonio Conte dopo la vittoria dell’Inter contro la Fiorentina, un 4-3 pirotecnico che se da un lato regala certezze all’allenatore nerazzurro, dall’altro lo induce ad alcune riflessioni.

Lukaku
Marco Luzzani/Getty Images

Intervistato ai microfoni di DAZN, il manager pugliese ha analizzato la sfida di San Siro: “l’anno scorso abbiamo acquistato credibilità, sia in Italia che all’estero, con la finale di Europa League. Siamo arrivati secondi totalizzando diversi punti. Abbiamo riportato l’Inter dove le compete, dobbiamo dare gioia ai nostri tifosi anche con partite come questa. Tre punti importanti, ci sono aspetti positivi come aver fatto 4 gol e creato molte occasioni. Dragowski è stato molto bravo. Offensivamente abbiamo creato molte difficoltà alla Fiorentina, ma al tempo stesso non siamo stati così bravi a contenere le loro ripartenze. Su questo dobbiamo migliorare, serve equilibrio. Dobbiamo migliorare, anche se oggi c’era qualche attenuante. Bastoni ha fatto il centrale per la prima volta, Kolarov era all’esordio con l’Inter. Abbiamo creato molto, portando tanti uomini ad attaccare, forse anche troppi. I centrocampisti devono dare equilibrio, a volte ci hanno fatto male in contropiede. Dobbiamo fare più attenzione su questo“.

Eriksen
Marco Luzzani/Getty Images

Per quanto riguarda la partita di Eriksen, Conte ha sottolineato: “rispetto a quando è arrivato ha aumentato i giri del motore, gioca nella posizione a lui ideale, quella di trequartista. Ha fatto una buona partita, ci stiamo lavorando. Sappiamo che ha qualità importanti, vogliamo tirarle fuori. A volte possono essere viste prima, altre in ritardo, ma bisogna avere fiducia e io ce l’ho. E’ un ragazzo che si allena molto, si mette a disposizione, spero che possa scoccare la scintilla per accenderlo definitivamente. Vedere i giocatori crescere è motivo di orgoglio, è molto bello. Per un allenatore è il massimo, forse devo impararlo di più, perché quando non arriva il risultato mi arrabbio, e spesso mi dimentico di godermi il percorso“.

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