Giro d’Italia e coronavirus, Vegni mette le cose in chiaro: “non applicheremo le regole del Tour”

Mauro Vegni contro le decisioni di Proudomme: il direttore del Giro d'Italia spiega come agirà in caso di corridori positivi al coronavirus durante l'edizione 2020 della Corsa Rosa

SportFair

Il 3 ottobre partirà l’edizione 2020 del Giro d’Italia: la grande corsa a tappe italiana partirà da Monreale e sarà inedita, con poco pubblico per le strade a causa dell’emergenza coronavirus.

Mauro Vegni, a poco meno di un mese dalla grande partenza, ha voluto mettere le cose in chiaro riguardo il protocollo da adottare vista la situazione Covid-19. Il direttore della Corsa Rosa ha spiegato che non seguirà l’esempio del Tour de France, che manda a casa le squadre in caso di un minimo di due persone positivi.

Il Giro d’Italia non la applicherà. Non è una cosa che mi trova d’accordo. Siccome il regolamento dice che l’organizzatore ‘può’, ma non ‘deve’ agire in tal senso, io nelle mie possibilità non la applicherò. Se si trova un positivo, lo isolo secondo il protocollo. E testo tutti i giorni, a cominciare da quello in cui è stata riscontrata la prima positività, quel team. Tutti i giorni, per 3-4 giorni di fila, anche. Li testo, li controllo. Ma non mando a casa la squadra. Mi sembra corretto e rispettoso nei confronti di chi non ha niente da nascondere in una situazione del genere. Chi risultasse positivo non è certo un bandito. Cerco ovviamente di tutelarlo dal punto di vista della salute, ma non inficio il lavoro di un team che per un anno si prepara a un grande evento e poi magari per una questione anche solo di semplice sfortuna, oltre a ciò che può normalmente capitare in gara… deve andare a casa“, ha spiegato Vegni ai microfoni Rai.

Condividi