Fabio Cannavaro è uno dei campioni del mondo del 2006 che ha scelto di proseguire la propria carriera in panchina, così come hanno fatto molti suoi compagni di quella straordinaria cavalcata tedesca. L’ultimo in ordine di tempo è stato Andrea Pirlo, sedutosi da poche settimane sulla panchina della Juventus senza un minimo di esperienza.
Una questione su cui il manager del Guangzhou si è soffermato ai microfoni della Gazzetta dello Sport: “si è parlato di lui come predestinato, ma i Guardiola e gli Zidane quando hanno iniziato avevano fatto qualche esperienza da tecnici. L’idea di calcio ce l’ha chiara, Andrea. Ma ora dovrà essere capace di trasmetterla a un gruppo. Non è così immediato. Un discorso è aver chiaro il modo in cui vuoi giocare, una cosa è farlo capire e condividere ai tuoi giocatori. Del resto se ha trovato difficoltà anche Sarri, che era troppo rigido… Andrea avrà bisogno di tempo e di poter sbagliare. La società dovrà dargli questo tempo. Alla Juve non dovranno commettere gli stessi errori di dieci anni fa con Ciro Ferrara, che non è stato aiutato“.
Da Ronaldo fino a Messi, Cannavaro ha poi espresso il suo pensiero sulle situazioni che vivono questi due fuoriclasse e non solo: “Cristiano deve capire che, per quanto straordinario, ha sempre 35 anni. CR7 deve metabolizzare che è meglio per lui giocare 40 partite da 8 in pagella, il suo standard, piuttosto che 50 sufficienti o poco più. Messi? E’ un fuoriclasse indiscutibile, avrebbe un appeal decisamente diverso sulla A. Mi spiace però che la storia col Barça finisca male. Ibrahimovic? E’ l’eccezione che ti puoi permettere. Il feeling che ha stabilito con Pioli fa sì che il Milan abbia una leadership importante che aiuterà l’ambiente a ritrovare fiducia e crescere. Però Ibra ha un grande difetto: ho visto da alcune immagini che si tuffa malissimo. Dovrò invitarlo in barca con me per insegnargli“.
Infine, sull’Inter di Conte, Cannavaro ha chiosato: “Antonio mica è scemo. Lui tiene tutti sulla corda, dirigenti compresi. Ma sa benissimo che il lavoro dell’ultima stagione è importante e ora si riparte con altri auspici. Tutti ci auguriamo che Pirlo diventi un grande allenatore, ma di fatto oggi, pur restando la Juve più forte delle altre, le distanze si sono accorciate. Conte tutte queste cose le ha valutate e punta sul suo gruppo“.