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Dal pericolo Atalanta a Ibra, Verratti svela: “sarà dura eliminare i nerazzurri. Zlatan? E’ tornato quello del PSG”

Il centrocampista italiano ha parlato della sfida tra PSG e Atalanta, soffermandosi poi anche sull'exploit di Ibra e sul recupero di Mbappé

SportFair

Due trofei messi in bacheca in queste ultime settimane, in attesa di rituffarsi sulla Champions League, che vedrà il PSG opposto all’Atalanta nei quarti di finale. Marco Verratti conosce bene i nerazzurri e non ha nessuna intenzione di sottovalutarli, a maggior ragione dopo un post-lockdown così esaltante, nel corso del quale la squadra di Gasperini ha perso solo una partita.

Foto Getty / Emilio Andreoli

Interrogato dalla Gazzetta dello Sport, l’ex Pescara ha espresso il proprio parere sulla Dea, mettendo in guardia i propri compagni: “conosciamo il valore dell’Atalanta come quello di tutte le otto squadre dei quarti. Sarà dura, ma è normale a questo livello della competizione. Credo che un’idea se la siano già fatta, di una squadra che si merita di stare dov’è in classifica, di nuovo terza, ma solo a -5 dalla prima, dopo aver lottato per il titolo. L’Atalanta si gioca un posto in semifinale e ha dimostrato di poter stare tra le grandi, anche senza contare su grandi individualità, ma compensando con un bel gioco collettivo e un forte spirito di squadra. L’assenza di Ilicic peserà come può pesare l’assenza di Messi al Barcellona o quella di Ronaldo alla Juventus. Ma anche senza Ilicic l’Atalanta ha continuato a vincere. Significa che hanno un modo di giocare elaborato che risolve le assenze, anche facendo emergere giocatori giovani. Ed è tutto merito del lavoro di Gasperini“.

Alex Grimm/Getty Images

Sulla possibile assenza di Mbappé, Verratti ha ammesso: “io spero che ci sia perché la differenza si sente se mancano giocatori come lui o Neymar. Ma con quel tipo di infortuni si va a giorni alterni: a volte sembra che sia passato tutto e poi la caviglia torna a farti male. Kylian sta lavorando sodo per tornare, ma non gli va messa pressione. Serve prudenza. Ha solo 21 anni e non può mettere a repentaglio la carriera per una partita. Lo aspettiamo. Icardi? E’ un giocatore d’area e magari si nota se non fa gol, ma è prezioso anche per aprire spazi a Neymar e Mbappé. Grazie al suo passato in Italia, ha acquisito una grande cultura tattica utile pure in fase difensiva. Non c’è da preoccuparsi. Ha il gol nel sangue, prima o poi si sblocca“.

Marco Luzzani/Getty Images

Da Messi a Ibrahimovic, il centrocampista del PSG poi ha proseguito: “Leo all’Inter a me sembrano solo voci di mercato, ma è la prova che la Serie A è tornata in alto e attira di nuovo grandi campioni. Non è un caso che Ronaldo, Lukaku, Ribery abbiano scelto di venire da noi. E se il giovane De Ligt ha scelto il nostro campionato, significa che ci sono belle prospettive. Ibra non mi ha sorpreso, perché quando lo vedo arrabbiarsi così, anche a quasi 39 anni, è sempre buon segno e vuol dire che sta al meglio. E’ quando tace che c’è qualcosa che non va. Mi sembra sia sempre l’Ibrahimovic dei tempi del Psg che segna e soprattutto con il suo carattere fa cambiare la mentalità di tutti, in partita e in allenamento“.

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