Inizia sabato l’edizione 2020 del Tour de France e la NTT ha annunciato il suo roster, del quale fa parte anche Domenico Pozzovivo che negli ultimi anni ha dovuto fare i conti con degli episodi terribili che hanno costretto i medici ad inserire nel suo corpo “quattro placche e più di 20 viti nel braccio sinistro“.
“Sono un osso duro. Una persona molto resiliente e tenace. Il fisico rispecchia il carattere. Il modo in cui il corpo reagisce riflette la mia personalità“, ha dichiarato alla ‘rosea’ alla vigilia dalla partenza da Nizza.
“Il braccio sinistro non ha l’agilità nei movimenti di prima. A seconda del meteo, o su certe strade dissestate, ho fastidio. La spinta della gamba destra — ho fatto l’ultima operazione a maggio — non è ancora simmetrica. Se prima dall’osteopata mi toccava andare una volta al mese, siamo passati a un appuntamento a settimana. L’ultimo test è stato al Delfinato, dopo il quale sono andato in altura allo Stelvio. Ho raggiunto un buon livello, se ci riferiamo alle prime tappe. Ma non ho ancora realizzato quello che voglio. Non mi devo accontentare“, ha aggiunto il corridore di Policoro.
“Non sarò in grado di fare classifica. Non potrò avere la mia solità continuità (6 volte nei primi 10 nei grandi giri, ndr). Però vorrei lasciare il segno in qualche bella tappa di montagna. Ho fiducia“, ha continuato ancora Pozzovivo prima di parlare dei suoi interventi chirurgici: “undici, in sedici anni di professionismo. Ma non sono finiti. A fine stagione dovremo ragionare sul braccio sinistro con l’ortopedico per rimuovere il maggior numero possibile di placche — tra ulna, olecrano e omero — e viti. E cercare un rimodellamento dell’osso per aumentare l’estensione“.