E’ riuscita a farsi spazio nella vita grazie alla sua passione per lo sport, ma se Bebe Vio è diventata un’atleta di fama mondiale lo deve anche ai consigli di Alex Zanardi e Oscar Pistorius. Entrambi sono stati capaci di farle accettare la sua disabilità, trasformandola in una marcia in più che le ha permesso di scalare la montagna della propria vita.
Intervistata ai microfoni della Gazzetta dello Sport, Bebe Vio ha ammesso: “sono una super fan di Alex Zanardi, guardandolo ho sempre detto: cavolo, lui è Alex, può fare tutto. Una figura che sembra impossibile da raggiungere, un esempio sempre. Grazie ad Alex e Oscar Pistorius ho capito di poter ricominciare. Sono stata fortunata ad averli potuti avvicinare, grazie a mamma e papà che sapevano fossero amputati e facessero sport. Prima ho conosciuto Oscar: avevo 11 anni, lui 23. È stato il primo a dirmi: non vuol dire niente se non hai le braccia e le gambe, vai e divertiti, inizia a correre e goditi completamente la vita perché lo sport ti fa bene. Poi subito dopo ho incontrato Alex“.
Bebe Vio ha raccontato il suo incontro con Zanardi: “mi ha detto un sacco di cose belle. Mi ha aiutato. Come un papà. Oscar, invece, per via dell’età, più come un fratello. Mi hanno fatto capire quanto dovessi fregarmene della mia situazione, pensare solamente a ciò che avevo in testa e andare avanti. Sono due pietre miliari del movimento paralimpico. Se siamo dove siamo ora è grazie a loro. Zanardi è un punto di riferimento anche nel raccontare e raccontarsi, ha fatto uscire un mondo. Poi Martina Caironi e tanti altri. Verranno fuori un sacco di storie. Sono tifosa di Simone Barlaam nel nuoto, per esempio. Naturalmente di tutti i giovani di art4sport, ora siamo in 35. La Paralimpiade ci aiuterà“.