Nei giorni scorsi Alexander Zverev è stato beccato ad un party di Philipp Plein, nonostante avesse dichiarato di voler osservare 14 giorni di qurantena obbligatoria dopo i fatti dell’Adria Tour. Il comportamento del tennista tedesco è stato fortemente criticato, soprattutto da Nick Kyrgios che non ha speso belle parole per il collega. A difendere Zverev ci ha pensato Boris Becker che ha dato dello spione a Kyrgios: “noi tutti stiamo attraversando una pandemia chiamata COVID-19! È terribile e ha ucciso molte persone… dovremmo proteggere le nostre famiglie ed i nostri cari e seguire le linee guida, ma comunque non mi piacciono gli spioni“.
Kyrgios ovvimente non è rimasto in silenzio: “spioni? Per aver ritenuto qualcuno responsabile di qualcosa? Strano modo di pensarla, campione. Quando la mia famiglia e quelle di tutto il mondo hanno rispettosamente fatto la cosa giusta”. Controrisposta di Becker: “non posso essere amico di chi rimprovera i colleghi nè chi si guarda allo specchio e pensa di essere migliore degli altri”. Dunque Kyrgios: “per l’amor del cielo Boris, non voglio competere con nessuno o cercare di buttare qualcuno sotto il bus. È una pandemia e se qualcuno è così idiota come Alex da fare ciò che ha fatto, io lo faccio notare. Semplice“.
Becker decide dunque di spostarla sul tennis:“mi piacerebbe davvero vedere Kyrgios realizzare il suo potenziale e vincere uno Slam! Sarebbe un modello incredibile per i giovani di tutto mondo dato che affronta i problemi di uguaglianza/razza/cultura!”. E Kyrgios ha l’ultima parola, tornando a tirare in ballo Zverev, anche lui a secco di Slam: “perché adesso parli di tennis? Questo non ha nulla a che fare con il tennis. Che ne dici del tizio che stai difendendo, e che ci dia una sorta di spiegazione? Non delle scuse mediocri di circostanza“.