Il pubblico della Roma, solitamente molto critico con la propria squadra poichè abituato a standard piuttosto elevati di calcio e calciatori, avrebbe fischiato a fine partita. L’Olimpico è però vuoto, il silenzio fa forse più rumore. Dopo la cocente sconfitta contro il Milan, la Roma perde ancora, subendo altri due gol nello 0-2 contro l’Udinese.
Una prestazione fortemente sottotono quella dei giallorossi, incapaci di reagire allo svantaggio iniziale, mentalmente fuori partita e fisicamente messi anche peggio. Perotti con un’entrata un po’ avventata e un po’ figlia delle circostanze (sembra quasi abbia perso il passo prima di affondare il piede), lascia i suoi in 10 e dà la mazzata decisiva. Fonseca sceglie di tenere fuori l’affaticato Dzeko e l’attacco è impalpabile, nemmeno l’entrata del bosniaco e dei panchinari cambia le sorti di un match nel quale l’Udinese non è mai andata in difficoltà, anzi di gol ne ha segnati addirittura 4, due annullati per fuorigioco.
La Roma è una squadra che rischia un blackout. Distratta dalle vicende societarie, fra bilancio in rosso, trattative per la cessione e la questione Paratici, incapace di rispondere sul campo qualitativamente e fisicamente. Persa anche l’occasione di staccare il Napoli (sconfitto oggi dall’Atalanta), prossimo avversario per una disperata rinncorsa Champions che dista 12 punti: quarto posto che l’Atalanta ha ormai blindato a suon di prestazioni diametralmente opposte a questa Roma in pieno allarme (giallo) rosso.