Se dovessimo guardare solo i risultati, la Yamaha ha certamente iniziato il Mondiale 2020 alla grande, con due vittorie di Quartararo e due secondi posti di Viñales, oltre al terzo di Valentino Rossi nel GP di Andalusia. Numeri importanti, che tuttavia nascondono un problema non di poco conto da analizzare: ovvero quello relativo ai motori.
La questione è alquanto spinosa, perché il limite dei cinque propulsori utilizzabili nell’intero arco della stagione è stato quasi esaurito dopo due gare. Viñales ha sfruttato l’intera allocazione per il 2020, mentre Valentino Rossi, Fabio Quartararo e Franco Morbidelli ne hanno utilizzati quattro. A tutto questo va aggiunta la rottura occorsa sulla moto di Morbidelli nel GP di Andalusia, che ha fatto scattare l’ennesimo campanello d’allarme in casa Yamaha, come ammesso da Lin Jarvis: “prima dobbiamo capire se il problema è sempre lo stesso e poi trovare una soluzione“.
A questo punto la domanda sorge spontanea: ma cosa accadrebbe se venisse superato il limite dei 5 motori? Stando alle norme vigenti, l’utilizzo del sesto motore obbligherebbe il pilota in questione a partire dalla pit-lane nella gara in cui lo monta. Una vera e propria mazzata, che cancellerebbe quasi automaticamente le speranze di vittoria e di podio, considerando l’alto livello di competitività della MotoGp di oggi. Viñales in primis, ma anche Valentino Rossi e i due alfieri del team Petronas, saranno costretti a camminare sul filo del rasoio per il resto della stagione: una condizione di instabilità che non gli gioverà sicuramente, dal momento che mancano ancora tantissime gare alla fine dell’anno.