Tre dream match, due cinture e un dolce messaggio sociale: Keith Lee a SportFair, campione dentro e fuori dal ring

Keith Lee a 360° ai microfoni di SportFair, dalla quarantena ai titoli vinti, passando per il futuro sportivo e quello sociale: simpatico e profondo, un campione che va oltre il wrestling

SportFair

Una figura imponente, una risata contagiosa, un gran talento sul ring e un gran pensiero critico che gli permette di confrontarsi, in prima linea, sulle tematiche sociali di primaria importanza. Keith Lee è tutto questo e tanto altro, soprattutto, da ieri sera, è il primo Undisputed Champion di NXT.

Keith Lee
Credits: Instagram @Realkeithlee

Il wrestler nativo di Wichita Falls ha infatti battuto Adam Cole a ‘NXT: The Great American Bash‘ vincendo l’NXT Championship e il North American Championship. Intervistato ai microfoni di SportFair, Keith Lee ha dichiarato: l’opportunità di avere due titoli così importanti come il North American Championship e l’NXT Championship è davvero intensa ed eccitante, è un onore. È un momento che aspettavo da tanto, sono grato di essere stato nella posizione di poter competere per vincere due titoli e dare il massimo per riuscirci”.

Keith Lee
Credits: Instagram @Realkeithlee

Il tutto in un periodo non di certo facile per tutto il mondo a causa della pandemia. Anche il wrestling ha dovuto apportare delle modifiche ai propri show, in onda senza pubblico presente all’arena. “Sarò onesto – ha spiegato il campione – Keith Lee ama assolutamente il WWE Universe. Se c’è un messaggio che voglio mandare a tutti i fan è: ‘VI AMO DA IMPAZZIRE!!! (urla e ride!). È davvero particolare poter performare senza il pubblico presente, mi manca il loro casino, non vedo l’ora che possano tornare a vederci, quando sarà possibile, sono molto elettrizzato all’idea”. Chissà, forse fra qualche settimana, appena l’emergenza Coronavirus diminuirà. A proposito di lockdown, nessun problema per Lee che si è tenuto abbastanza impegnato: ”ho comprato un pc, ho giocato un po’ ai videogame ed ho mangiato insalate più del solito! (ride)”.

Triple H
Credits: WWE

Ritorniamo seri, impresa difficile vista la sua risata contagiosa. Di serio c’è la considerazione che Triple H, leggenda WWE, vicepresidente esecutivo e figura di riferimento di NXT ha per lui. HHH lo ha definito una superstar ‘destinata a diventare campione WWE’. Parole che hanno avuto un grande impatto su Keith Lee: “ogni volta che senti complimenti da persone che hai visto, studiato o ammirato è qualcosa di molto speciale. E sentirlo dire da persone con cui lavori regolarmente, non solo da Triple H, ma anche da Shawn Michaels e altri grandi nomi, ti fa venire voglia di migliorare sempre di più e puntare al top“.

Credits: WWE

Il prossimo passo? La scalata verso WrestleMania, lo scenario nel quale i nomi dei wrestler vengono impressi a fuoco nella storia. Abbiamo chiesto a Keith Lee chi volesse affrontare in un dream match nel main event di WrestleMania, la sua risposta è stata, come al solito, tutt’altro che scontata: “non ho un avversario contro il quale vorrei disputare un dream match… ne ho 3! Il primo è senza dubbio Kurt Angle: lui è probabilmente il mio wrestler preferito di sempre, avrei voluto affrontarlo davvero molto prima che terminasse la sua carriera. Il secondo è assolutamente Cesaro. Il motivo? Perché lui è come me, non è normale, è una bestia. Ma è anche eccellente nel ring. Lui è decisamente il primo nome che farei attualmente. E per il futuro, perché credo succederà in qualche momento, non so quando, dico che vorrei affrontare in un match di WrestleMania Dominik Dijakovic. Penso sia un ragazzo che si meriterebbe un match del genere e anche io lavorerò duro per meritarmelo”.

Keith Lee
Credits: Instagram @Realkeithlee

Per finire un momento di forte riflessione sociale. Messa da parte l’ironia, Keith Lee ha cambiato il tono della propria voce parlando di una tematica molto importante negli USA, la lotta al razzismo. Abbiamo chiesto al campione di NXT di lanciare un messaggio ai più giovani per sensibilizzarli su tale problematica: “direi loro che dovrebbero ricercare una cultura più profonda rispetto a quella che la nostra storia americana ci insegna. Perché c’è molto di più da imparare rispetto alla semplice storia. Se c’è qualcosa in cui credo più di ogni altra cosa è il potere della cultura. Dobbiamo educarli ad essere capaci di capire le circostanze in cui ci troviamo, come ci siamo arrivati a questo e come poter migliorare”.

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