Le sue punizioni hanno fatto il giro del mondo, diventando modelli da studiare per i calciatori che avrebbero voluto imitarlo. Oggi Juninho Pernambucano ha appeso le scarpe al chiodo, diventando direttore sportivo del Lione, un ruolo che gli si addice considerando la sua grande competenza calcistica.
In un’intervista concessa al Guardian, il brasiliano ha parlato soprattutto del calcio che si respira nel suo Paese, soffermandosi anche su Neymar: “in Brasile ci insegnano che contano soltanto soldi, ma in Europa c’è una mentalità differente. Mi dissero di andare da chi mi pagava di più. È così che va da queste parti. Basta guardare Neymar: si è trasferito al PSG per questo motivo, gli hanno dato qualsiasi cosa e ora vuole andarsene prima della scadenza del contratto. Ma questo è il momento di dare qualcosa in cambio, di mostrare gratitudine. Vedete, è uno scambio. Neymar ha bisogno di dare tutto ciò che può sul campo, per mostrare totale dedizione, responsabilità e leadership. Naturalmente bisogna scindere il Neymar giocatore dal Neymar uomo. Come calciatore è tra i primi tre al mondo insieme a Messi e Cristiano Ronaldo, ma come persona penso che avrebbe dovuto farsi delle domande e crescere. Al momento, tuttavia, sta soltanto facendo ciò che la vita gli ha insegnato”.