Prima o poi doveva succedere, ma il passo falso è arrivato nel momento peggiore. L’Inter era apparsa molto incerta nelle scorse settimana, ma ha sbagliato la partita che, al netto del risultato della Lazio (sconfitta ieri dal Milan), era vietato sbagliare. Contro Sampdoria e Parma erano arrivate due vittorie sofferte, così come il rocambolesco 3-3 contro il Sassuolo, in mezzo la passeggiata a Brescia con un tennistico 6-0.
L’Inter era apparsa tutt’altro che una corazzata, lontana parente di quella ammirata ad inizio anno nella quale fame di successi e prepotenza fisica erano le armi in più dei nerazzurri, apparsi un po’ giù di tono forse anche a causa del caldo e delle tante partite consecutive. Inter che va in vantaggio con Lukaku e non chiude il match con Lautaro Martinez che fallisce un calcio di rigore (restano 2 i gol da gennaio ad oggi). Il rosso a Soriano sembra comunque dare una chance in più ai nerazzurri, ma qui interviene Mihajlovic: il Bologna è ancora in partita, l’allenatore serbo opta dunque per mantenere un assetto offensivo introducendo freschezza dalla panchina.
Juwara, appena entrato va subito in gol. Poco dopo Barrow, che aveva colpito un palo nel secondo tempo, raddoppia e porta i felsinei in vantaggio. Sinisa se la ride in panchina, Conte vorrebbe incenerire i suoi. L’allenatore nerazzurro prova a pescare qualcosa dalla panchina, ma complice il rosso a Bastoni, opta per mantenere quel che resta del suo 3-5-2 (3-4-2 ora) senza stravolgere le posizioni in campo dei nuovi entrati. L’attendismo non paga e il Bologna firma l’impresa che allontana i nerazzurri definitivamente dal già complicato sogno scudetto.