Incidente Alex Zanardi, le ammissioni del cappellano di Villa Beretta: “è cosciente, dopo il viaggio non riusciva a tenere gli occhi aperti”

Il cappellano di Villa Beretta ha ammesso di aver visto Alex Zanardi, sottolineando come sia cosciente a volte e riesca ad aprire gli occhi

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Arrivano buone notizie da Villa Beretta, la struttura in cui dallo scorso 21 luglio è ricoverato Alex Zanardi, pronto ad iniziare un lungo e tortuoso processo di riabilitazione neurologica.

Post figlio Alex ZanardiIl campione paralimpico è pronto per iniziare questo nuovo percorso, al suo fianco non mancano la moglie Daniela e il figlio Niccolò, che in una recente intervista ha ammesso come il padre non abbia perso la sua voglia di combattere. Chi ha avuto il piacere di vedere Zanardi è stato padre Luca Poli, il cappellano di Villa Beretta da ormai 9 anni, un periodo lungo nel corso del quale ha incontrato numerose importanti personalità ricoverate nella struttura.

Forza Alex ZanardiInterrogato dalla Gazzetta dello Sport, padre Poli ha ammesso: “è cosciente un po’ sì e un po’ no, a momenti. Speriamo, perché quell’uomo è un simbolo. Dopo il viaggio era molto stanco, l’ho visto per poco tempo e credo che avesse tutto il diritto di essere provato dopo un viaggio del genere. L’ho percepito dall’occhio e dalla mano. Quando uno è così stanco non ha voglia di tenere gli occhi aperti, cerca di stare un po’ assopito. No, non mi ha stretto la mano. Sono stato un po’ lontano perché per il momento siamo pregati non avvicinare i pazienti”.

Zanardi
Bryn Lennon/Getty Images

Padre Luca Poli poi si è soffermato sulle cose che lo hanno colpito di Alex: “quell’uomo ha una vitalità incredibile, non so proprio dove trovi tutta quell’energia lì. E poi è fortunato perché attorno ha una gran bella famiglia. Per la riabilitazione queste sono le due cose fondamentali: quello che ti circonda e quello che hai dentro. Non è soltanto una questione fisica ma anche di forza interiore. La riabilitazione nasce dall’individuo più che dal medico. È la persona che deve trovare l’energia per fare il salto“.

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