L’Atalanta è forte, davvero. Dirlo può sembrare una banalità, ma si fa alquanto fatica a trovare nuovi aggettivi per descrivere la formazione bergamasca. Che l’Atalanta ci abbia abituato a standard piuttosto alti negli ultimi anni è cosa nota, ma partita dopo partita (o vittoria dopo vittoria se preferite), non si può far altro che applaudire i ragazzi di Gian Piero Gasperini.
La vittoria per 2-0 contro il Napoli è l’ennesimo successo convincente. Un primo tempo giocato a viso aperto, con occasioni da entrambe le parti, ma con i partenopei che, se fossimo in un match di boxe, potremmo definire avanti ‘ai punti’. Nella ripresa non c’è storia: l’Atalanta aumenta ancor di più il proprio ritmo, trova due falle nella retroguardia del Napoli e colpisce prima con Pasalic e poi con Gosens, due calciatori che tecnicamente dovrebbero giocare a centrocampo, ma che per un motivo o per un altro si inseriscono sempre alla perfezione in zona gol risultando efficaci.
A proposito di gol… nelle ultime 10 partite, 8 delle quali vine, sono arrivate 33 reti mentre sono solo 12 quelle subite. L’Atalanta tocca quota 82 gol fatti in 29 partite, 23 in più della Juventus capolista e addirittura un imbarazzante +46 rispetto a quelle del Milan, non proprio l’ultima delle neopromosse. I bergamaschi raggiungo quota 60 punti a +12 sulla Roma (impegnata contro l’Udinese) e +15 sul Napoli con le due formazioni che si affronteranno nel prossimo turno in un vero e proprio ‘dentro o fuori’ per inseguire il quarto posto che sembra ormai blindato dai bergamaschi.
Affare Champions praticamente chiuso, l’Atalanta ha l’obbligo di concentrarsi su qualcosa di più grande. Mancano 9 gare, la Juventus dista 12 punti, ma non è di certo la versione imbattibile degli anni scorsi. L’Atalanta corre al doppio degli altri (post Covid la differenza è imbarazzante), segna il triplo ed è spinta da un’entusiasmo incredibile, oltre che dalla voglia di regalare a Bergamo, una delle città maggiormente colpite dal Coronavirus, una grande gioia. Ce n’è una più grande dello scudetto? Sognare non è vietato…