Il rapporto tra Maurizio Sarri e Aurelio De Laurentiis si è troncato in maniera brusca, una storia d’amore terminata in malo modo e che ancora oggi regala polemiche e accuse.
Mercoledì Napoli e Juventus si ritroveranno una di fronte all’altra a Roma per la finale di Coppa Italia, Sarri contro il proprio spinoso passato, reso ancora più irto dalle parole di De Laurentiis rilasciate al Corriere dello Sport: “lo avevo voluto io. Mi fece incazzare con la scusa volgare dei soldi, mi costrinse a cambiare, e aveva ancora due anni di contratto. Ricordo che a febbraio mi invitò a pranzo in Toscana, a due passi da casa sua, organizzò la moglie, parlammo di tante cose ma non accennò a chiusure, a separazioni, mi portò fino al giorno che precedette l’ultima partita creando disturbo e incertezza alla società“.
Il numero uno del Napoli poi ha proseguito: “è diventato il deus ex machina, ma anche nel calcio vale la regola del cinema dove per fare un buon film sono necessari un ottimo regista e un ottimo produttore. Naturale che l’imprenditore dia delle indicazioni e che gli sia riconosciuta una parte del merito nel successo, non solo la colpa nella sconfitta. Chi ha preso Cavani? Il sottoscritto. E Mazzarri? Il sottoscritto. E Benitez? Sempre il sottoscritto. E Higuaìn? E Sarri? Quando lo scelsi tappezzarono la città di striscioni contro di me“.
Infine, De Laurentiis ha concluso parlando di Ancelotti e Gattuso: “con Carlo mi sarei dovuto separare da lui dopo il primo anno sfruttando la clausola rescissoria nel contratto. Avrei dovuto dirgli che non era fatto per il tipo di calcio che vogliono a Napoli. Rino? Siamo molto simili: due guerrieri, due condottieri. Se facciamo bene in Coppa Italia e in Champions e recuperiamo terreno in campionato, potremmo parlare di un allungamento di 3-4 anni. Tra persone che si stimano, i contratti hanno un valore relativo”.