La morte di George Floyd ha generato grandi proteste in tutti gli Stati Uniti: alcune pacifiche, altre piuttosto violente con tanto di vandalismo e saccheggi. Detroit è una delle città in cui le proteste sono state più accese. ‘Motor City’ ha l’80% di popolazione afroamericana e il 30% che vive sotto la soglia di povertà: le due situazioni, unite al malcontento generale e alla situazione sanitaria derivante dall’emergenza Coronavirus, hanno fatto scoppiare un’aspra protesta. Anche il basket intende fare la sua parte. I Detroit Pistons, nelle figure di coach Casey, Luke Kennard e Brandon Knight, più diversi assistenti e relative famiglie, scenderanno in piazza per unirsi ai cortei di proteste pacifiche per far sentire la propria vicinanza alla comunità e il proprio grido di protesta contro la violenza e il razzismo verso gli afroamericani.