L’Italia entra ufficialmente nella Fase 3 dell’emergenza Coronavirus. Il Premier Conte, intervenuto in una conferenza stampa, ha toccato i principali temi del momento: situazione sanitaria, maggiore mobilità nel Paese con possibilità di ingresso anche dalle altre nazioni, aiuti economici.
Conte ha fatto il punto sull’emergenza Coronavirus in Italia che, stando ai dati delle ultime settimane, sembra in continuo miglioramento: “il sistema di controllo sta funzionando, così come il nostro indirizzo politico di procedere verso riapertura progressive. A distanza di un mese da quel 4 maggio, i numeri possiamo dirlo con prudenza e chiarezza sono incoraggianti. Gli ultimi monitoraggi non segnalano situazioni critiche, o di sovraccarico delle strutture ospedaliere sul fronte nazionale. Il trend è in diminuzione in tutte le regioni, e ci conforta e ci dà fiducia in vista delle decisioni che adotteremo. Ci meritiamo di sorridere oggi, grazie soprattutto ai sacrifici che abbiamo fatto in questi mesi. Abbandonare il rispetto delle precauzioni, però, è una grave leggerezza, smentita dai dati del contagio che, pur in calo, continuano ad essere registrati“.
In merito alla riapertura delle frontiere, il Premier Conte ha spiegato: “da oggi anche i turisti europei possono visitare l’Italia senza obbligo di quarantena. I Ministri stanno facendo un gran lavoro per far in modo che il nostro Paese torni ad essere una meta ambita. Dobbiamo promuovere in tutto il mondo la nostra bellezza, che non è mai andata in quarantena. La fase più acuta dell’emergenza è alle spalle, ma ora dobbiamo fare i conti con quella economica, sociale“.
Per quanto riguarda gli aiuti economici in fine: “ci stiamo confrontando con un apparato sociale che non era pronto per erogare così tanti aiuti. Ci scusiamo per i ritardi, e stiamo provvedendo a pagare più velocemente i cosiddetti ammortizzatori sociali. Dobbiamo continuare ad intervenire per quei settori ancora in sofferenza: le piccole aziende, l’artigianato, le filiere manifatturiere, lo spettacolo. Questa crisi serve ad aiutare l’Italia dalle fondamenta, risolvendo tutti i problemi strutturali. Dovrà essere un nuovo inizio. La Commissione Europea ha messo sul tavolo una proposta da 750 miliardi con il Recovery Fund. Abbiamo dato dei segnali importanti, offrendo anche la possibilità ai giovani che sono all’estero di tornare in Italia. I tempi della giustizia civile e penale non sono accettabili. Non è accettabile avere un codice civile del 1942. Dovremo lavorare meglio per sostenere le imprese, contrastando le disuguaglianze. A Palazzo Chigi convocherò tutti i principali attori del sistema politico italiano, per raccogliere le loro idee e i loro suggerimenti“.