La stagione 2020 di ciclismo riprenderà ad agosto con appuntamenti davvero impegnativi, a Ferragosto andrà in scena la Milano-Sanremo mentre una settimana prima il Lombardia.
Appuntamenti che Vincenzo Nibali non vuole fallire, come sottolineato dal suo coach Paolo Slongo ai microfoni della Gazzetta dello Sport: “sappiamo che il primo agosto si torna a correre, ci aspettano settimane intense, bisogna dosare bene le forze e arrivare preparati, ma non al top. E’ una stagione particolare per tutti, inutile lamentarsi. Nibali è già a buon punto, occorre adesso salire di livello e poi rifinire il lavoro in modo da essere subito competitivi. Vincenzo è un campione, sa cosa deve fare. Ha alternato dei lavori a delle uscite con Aru e altri atleti, anche in mountain bike. Si è allenato divertendosi“.
La forma dello Squalo non è scesa, come ammette coach Slongo: “Nibali aveva partecipato alla Parigi-Nizza, mostrando una gamba discreta, specie in salita. Sono passati 4 mesi, ma dai test fatti è più o meno a quel livello di condizione. Dobbiamo aumentare gradualmente, il massimo è da raggiungere al Giro. Vincenzo è uno dei pochi a poter vincere le grandi corse a tappe e le classiche. Viaggerà pochissimo: resteremo sempre in Italia così da ottimizzare energie e ridurre i rischi. L’unica eccezione dovrebbe essere il Mondiale, che poi è in Svizzera, quindi a casa sua visto che vive a Lugano. E comunque siamo vicini all’Italia“.
Sanremo e Lombardia saranno nel programma di Nibali: “sarà dura per tutti, parliamo di corse lunghe e poi ci sarà la variabile caldo. Ma Nibali le farà e l’obiettivo per un fuoriclasse del suo livello non può essere che cercare la vittoria. Speriamo sia permesso al pubblico di assistere alle gare, così inciteranno Vincenzo. Altri obiettivi? Dopo che ha fatto tanti chilometri di sterrato con la mountain, l’altro giorno mi ha detto ‘Paolo, pure alle Strade Bianche potrei improvvisare qualcosa…’. Ecco, questo è lo spirito giusto. E non dimentichiamo la Tirreno-Adriatico, importante anche in ottica Mondiale. Poi c’è il Giro. E non serve dire altro“.