‘I can’t breathe‘ urlava George Floyd con quel poco fiato che gli era rimasto in fondo ai polmoni, mentre un poliziotto gli schiacciava il suo ginocchio sul collo. Più di 8 interminabili minuti di agonia, le quali conseguenze hanno portato alla morte dell’afroamericano, scatenando dure proteste negli USA e in tutto il mondo. Lo sport non è rimasto a guardare. Nella Nascar ad esempio, Bubba Wallace, unico pilota nero, ha chiesto e ottenuto la possibilità di eliminare la bandiera confederata (associata al razzismo verso i neri) dalle piste. La federazione ha accettato di buon grado giudicando tale vessillo: “in contrasto con il nostro impegno a fornire un ambiente accogliente e inclusivo per tutti i fan, i piloti e la nostra attività“.
A qualcuno però la cosa non è andata giù. Un aereo ha sorvolato la pista di Talladega, Alabama, prima della Superspeedway in programma, con attaccata la bandiera confederata e la scritta ‘tagliate i fondi alla Nascar’. Ma non solo. Bubba Wallace si è ritrovato nel proprio armadietto un cappio, macabro riferimento a quell ‘I can’t breathe‘ divenuto il simbolo della protesta.
“Nel tardo pomeriggio abbiamo ritrovato un cappio nel box di Bubba Wallace – ha spiegato la Nascar in una nota -. Siamo arrabbiati e indignati e non possiamo affermare con forza quanto seriamente prendiamo questo atto atroce. Abbiamo avviato un’indagine immediata e faremo tutto il possibile per identificare le persone responsabili ed eliminarle dallo sport. Come abbiamo affermato in modo inequivocabile, non c’è posto per il razzismo nella Nascar e questo atto rafforza solo la nostra determinazione a rendere lo sport aperto e accogliente per tutti“.
Bubba Wallace non si è lasciato intimorire, affidando la sua reazione orgogliosa ai social: “l’atto spregevole del razzismo e dell’odio mi lascia incredibilmente rattristato e mi fa ricordare in modo doloroso quanto dobbiamo andare oltre come società e quanto dobbiamo essere persistenti nella lotta contro il razzismo. Come mi ha detto oggi mia madre ‘stanno solo cercando di spaventarti’, ma questo non mi spezzerà, non mi arrenderò, anzi continuerò a sostenere con orgoglio ciò in cui credo“.