La strana quarantena di Eriksen: “pensavo di dormire sul divano di Lukaku. E quando mi ha fermato la polizia…”

Eriksen racconta le 'disavventure' della sua quarantena. Il centrocampista danese non sapeva dove dormire dopo il lockdown ed ha avuto anche qualche grana con la polizia

SportFair

La quarantena è stata dura per tutti, anche per i giocatori. Christian Eriksen, che ha fatto un po’ di fatica ad ambientarsi in Italia, ha vissuto qualche disavventura di troppo. In una recente intervista alla ‘Rosea’, il calciatore dell’Inter ha raccontato dei suoi problemi legati all’alloggio e alla difficile comprensione dei divieti in lingua italiana: “non sapevo dove andare e a un certo punto ho pensato di dormire per 14 giorni sul divano di Lukaku o Young, miei compagni di squadra. Loro però hanno una famiglia e allora ho dovuto fare diversamente. Così mi sono accomodato nelle strutture del club, insieme a cinque membri dello staff e un cuoco che, come me, hanno preferito isolarsi così. Quando mi ha fermato la polizia? È stato imbarazzante, perché io non parlo ancora bene italiano e non sapevo cosa si potesse fare o no. Pensavo di potermi fare una passeggiata e invece niente. Con tutto il tempo libero che abbiamo avuto, non si poteva fare nulla“.

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