Michael Jordan ha lasciato un segno indelebile nella storia dell’NBA, divenendone il principale rappresentante a livello mediatico. All’apice della sua fama, nell’estate del 1993, la notizia del suo ritiro fu un vero e proprio shock per la palla a spicchi di tutto il mondo. Dopo 3 titoli vinti con i Bulls e la morte del padre durante una rapina, MJ decise di smettere temporaneamente. Lo rivela in ‘The Last Dance’, il documentario che narra le sue gesta in maglia Bulls: “avevamo appena vinto 3 titoli di fila. Avevo tenuto fede ai miei impegni verso la città, i Bulls, i miei compagni. Quando parlai con Phil Jackson gli dissi: ‘sono stanco. Ho chiuso. Non ho più stimoli, non ho motivazione’. Ero convinto. Al 100%. La teoria della sospensione decisa da Stern per le scommesse? Non me ne andai perché mi cacciarono o perché mi sospesero un anno e mezzo. Semplicemente questa cosa non è vera. Volevo staccare. Mio padre era morto e mi ritirai. Mi ritirai pensando che non sarei tornato”.