Inter, Lukaku ha le idee chiare: “qui in Italia sono in missione, che dolore rivedere i video del Mondiale”

L'attaccante dell'Inter ha parlato del dolore provato dopo la sconfitta in semifinale nel Mondiale 2018, soffermandosi poi sul suo primo anno al Chelsea

SportFair

La ferita per la sconfitta subita in semifinale al Mondiale di Russia 2018 non si è ancora rimarginata del tutto, Romelu Lukaku ci pensa ancora e soffre per essere arrivato vicinissimo al sogno.

Foto Getty / Kevin C. Cox

In collegamento con con Bleacher Report dopo una partita a Call of Duty, l’attaccante dell’Inter è tornato a parlare della rassegna russa: “ero un po’ euforico, siamo arrivati alle semifinali e parliamo di un piccolo Paese di soli 11 milioni di abitanti. Il dolore è arrivato un mese dopo quando ho rivisto tutti i video del Mondiale. Quello è stato difficile, perché pensi che ci sei arrivato davvero vicino. E questa cosa mi ha colpito soltanto dopo. Quando mi sono trasferito all’Inter avevo dentro tutta questa energia che intanto era cresciuta. Ed ero un uomo in missione“.

Francesco Pecoraro/Getty Images

Lukaku poi ha raccontato un aneddoto relativo al suo arrivo al Chelsea nel 2011, quando aveva appena 18 anni: “è accaduto tutto in fretta. Avevo solo 18 anni, avevo appena finito le superiori, mi ero diplomato e di colpo ero già nel treno per Londra. Lì conobbi Didier Drogba che stava facendo fisioterapia. Mi disse subito che dovevo mostrargli il carattere Blue. Da quel giorno cominciammo a parlare ogni giorno per almeno un’ora, prima dell’allenamento, dopo l’allenamento… Lui, Anelka e ogni altro giocatore in quello spogliatoio mi hanno mostrato ciò che serve per diventare la persona che sono oggi. Non era tanto l’allenatore, quanto i giocatori: avevano la mentalità che faceva dire loro “andiamo a vincere”. È stata un’ottima esperienza, ho visto come hanno vinto la Champions e la FA Cup e questo mi è servito fino ad oggi“.

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