Il Fenomeno Ronaldo ha scritto una lunga lettera ai tifosi del suo Valladolid, incoraggiandoli a non mollare in questo periodo delicato a causa del Coronavirus. Ronaldo ha creato un parallelismo con il suo infortunio al ginocchio, dopo il quale in molti gli dissero che non avrebbe più camminato. Fortunatamente non andò così.
“Mi dissero che non avrei più camminato, sembrava che la mia stessa vita mi fosse stata tolta. Fu in quei momenti che i miei limiti furono messi alla prova e io combattei per superarli. E vinsi. Siamo separati dalla distanza fisica, scrive l’ex campione, ma sono convinto che non siamo mai stati così vicini. Siamo dentro le nostre case per noi stessi, per coloro che amiamo, per tutti quelli che non conosciamo nemmeno e per coloro che non possono più stare con noi. Ti scrivo per ringraziarti di essere lì, per la pazienza, la cautela e il tuo ottimismo, nonostante tutte le difficoltà, le sfide e le perdite che stiamo affrontando in questi tempi difficili. l calcio mi ha insegnato molte cose. Quando ho subito il mio più grave infortunio al ginocchio, mi dicevano che non avrei mai più potuto camminare. Io combattei per cambiare quelle opinioni e mostrare a tutti che potevo fare quello che desideravo di più. Alla fine arrivò il momento, forse il più emblematico di tutta la mia carriera, nel 2002, in Giappone, nella finale dei Mondiali. Segnai 2 gol contro la Germania, per il mio paese, fu la consacrazione del mio ritorno. Sono sicuro che anche tu, quando guarderai indietro, ricorderai quante volte ti sei alzato, da tutte le tue battaglie e quante volte sei riuscito a superare, nel corso della tua vita, per rendere possibile l’impossibile e arrivare dove sei, chi sei. Siamo insieme e usciremo più forti da tutto questo”.