Fabio Fognini è tornato a parlare di tennis in questo momento delicato della sua carriera, caratterizzato inevitabilmente dal Coronavirus. Il tennista ligure, intervistato dal Corriere della sera, ha analizzato l’ipotesi di ritorno in campo entro la fine del 2020, mostrandosi a dir poco pessimista in merito a tale eventualità.
“In questo momento faccio fatica a immaginare la ripresa. Non so se in Asia tornerò più, non sarei andato neanche a Tokyo quest’anno. La mia paura più grande non è prendere il virus, ma trasmetterlo. Non sono più solo, sono papà e marito. Ho una mia idea, per me nel 2020 non si gioca più. Come fa il direttore di un torneo a prendersi la responsabilità della salute di giocatori, staff, media, spettatori? Finché non sono sicuro al 110%, io non mi muovo. Perderò punti e soldi? Pazienza“.
Fognini ha anche commentato la possibilità paventata da alcune federazioni calcistiche che vorrebbero tornare in campo in fretta e furia: “Per me sono matti, sono morte migliaia di persone e pensano al pallone… scherzano con la salute delle persone e inseguono solo il business. Che senso ha San Siro vuoto? Non esiste, dai“.