Il Coronavirus ha fermato lo sport di tutto il mondo e anche il ciclismo non è sfuggito allo stop. Inizialmente, sono stati proprio i ciclisti (all’UAE Tour) a contrarre per primi i sintomi fra gli sportivi, prima che la diffusione del virus toccasse anche le altre discipline. Dunque anche il ciclismo ha optato per lo stop totale che ha rinchiuso in casa i campioni delle due ruote. Vincenzo Nibali passa la quarantena insieme alla sua famiglia, dedicandosi a bricolage, giardinaggio e lavori nella sua casa di Lugano. Nel tempo libero gioca con la figlia Emma e si è ritagliato un’oretta pomeridiana per rispondere alle domande dei fan e dei giornalisti in una diretta live su Facebook.
La domanda più gettonata è stata quella sulla propria quotidinità e sulla preparazione, inevitabilmente costretta ad una modifica visto il brusco stop: “l’emergenza Coronavirus la stiamo affrontando con le indicazioni che ci vengono fornite dal team, dal nostro staff medico curato dal dottor Daniele e dal medico che mi ha seguito per diversi anni, Emilio Magni. E ovviamente con le indicazioni che arrivano dalle federazioni, dall’UCI e dalla sanità sia di Lugano, dove vivo, che italiana. Le regole sono quelle semplici: lavarsi le mani; utilizzare una mascherina se si va a fare la spesa, serve per proteggere gli altri e noi stessi; usare guanti monouso. Per quanto riguarda la preparazione, in questo momento, non c’è un programma ben definito. Sono in contatto con Paolo Slongo e stiamo verificando ciò che si dovrà fare nei prossimi mesi. Dopo la Parigi-Nizza ho staccato, al massimo ho fatto qualche giro in bici, in mountain-bike, la preferisco perché più intesa. Più esercizi a casa”.
Lo ‘Squalo’ si è poi soffermato sulla situazione in Sicilia (per conoscerla nel dettaglio, visitate Strettoweb): “a Messina c’è un grande sindaco che nelle sue scelte è molto drastico, si chiama Cateno De Luca. Prima di tutti aveva preso misure molto drastiche per quanto riguarda la provincia di Messina. Aveva emesso un’ordinanza di far chiudere le attività commerciali e tener aperte solo le attività strettamente necessarie perché, purtroppo, i posti letto in terapia intensiva a Messina penso che non superavano le 20 unità. L’ordinanza del sindaco, in un primo momento, è stata presa come qualcosa di assurdo. Ma nelle ore successive è arrivata quella di Conte che ha messo tutti d’accordo. Ai miei genitori, attraverso dei messaggi, ho consigliato di stare a casa e godersi un po’ di riposo: stanno bene e colgo l’occasione per ringraziare i fan per tutti i messaggi in cui mi chiedevano come andavano le cose”.
Il ciclista della Trek Segafredo ha poi dato il suo personale punto di vista sulla situazione, provando a trovare anche un risvolto positivo in termini ambientali: “questo momento che stiamo vivendo, credo sia simile a quando, ai tempi dei miei nonni, c’era la guerra. Li però c’era una paura diversa. Questa emergenza cambierà il nostro modo di vivere, forse, in senso buono. Molte persone stanno riscoprendo lo smart working, il lavoro in casa, penso sia importante per il futuro: si evitano ingorghi stradali, traffico, inquinamento, gli effetti negativi di ciò che avviene nello spostarsi dall’abitazione all’ufficio. Per l’economia è una cosa che andrebbe valutata anche dopo l’emergenza. Gli effetti li stiamo vedendo anche a Venezia, con l’acqua dei canali molto più chiara. Il PMU dell’aria è sceso notevolmente e la qualità di vita migliora sensibilmente per tutti.
Quando ho cominciato a pensare che questa non fosse una semplice influenza? Subito, ero a Tenerife con la squadra. Con Ciccone, nel viaggio di ritorno, parlavamo di questo Coronavirus che era esploso da poco a Wuhan. Vista l’evoluzione dei casi stava diventando importante: un solo caso in Italia o nel resto del mondo aveva potuto creare qualcosa che sarebbe peggiorata a breve. Purtroppo è stato così”.
In merito al blocco delle corse da parte dell’UCI, il ciclista siciliano non nasconde un po’ di rammarico per la buona condizione di forma: “il caso era scoppiato in Italia, gli altri paesi forse non si rendevano conto della situazione. Forse per questo non c’è stato uno stop veloce: quando c’è stato un aumento dei casi le cose sono cambiate. Avevo iniziato bene la stagione, al momento dello stop sono rimasto un po’ senza parole. Avevo iniziato da poco con la Vuelta Ao Algarve, due gare in Francia e poi la Parigi-Nizza, la mia condizione stava crescendo: alla Parigi-Nizza ho chiuso infatti al quarto posto. Per il prosieguo di stagione verso il Giro d’Italia stava andando tutto bene, vedere il lavoro fatto che sta andando a monte mi dispiace.
Per quanto riguarda la situazione legata a Giro d’Italia e Olimpiadi, ancora c’è molta incertezza fra rinvii e nuove programmazioni. Nibali prova a fare chiarezza sulla situazione e sui propri obiettivi: “quando spero di sapere se il Giro si disputerà? Non abbiamo notizie sul calendario, è abbastanza compromesso. Gli organizzatori si stanno muovendo per fornirci le date. Dipende anche dalle Olimpiadi di Tokyo 2020, se si svolgeranno o meno. Si parlava anche del problema che le tre grandi corse verranno organizzate in concomitanza con alcune classiche, vedremo in futuro. Spostare le Olimpiadi di un anno? Non è una cattiva idea. Se ho paura di perdere l’occasione Olimpica a 35 anni? 35 anni non sono troppi! L’occasione non sfugge, l’importante è arrivare in condizione nel momento giusto.
Partenza del Giro dalla Sicilia? Mi farebbe davvero piacere partire dalla mia regione natale, sono molto contento che questa ipotesi si possa realizzare. So che nel 2021 qualcosa stava bollendo in pentola, ma niente di confermato. Potrebbe succedere quest’anno, ma non sappiamo veramente nulla. Giro d’Italia in autunno e più corto? No, sarebbe un mezzo giro”.
Per finire, un immancabile messaggio a tutti gli italiani: “dobbiamo cercare di restare uniti e sperare che le cose possano evolvere in una situazione migliore. Mi rende ottimista il fatto che molte persone hanno capito la gravità della situazione e hanno capito il messaggio, si stanno impegnando nella lotta per contenere questo virus. Spero che questo momento possa finire in fretta. Il messaggio che voglio mandare agli italiani in questo momento difficile è che questo periodo bisogna passarlo a casa con i propri familiari. La nostra vita è sempre di fretta, siamo sempre di corsa, siamo sempre nervosi. Questi giorni, non so bene quanto dureranno, sono dei momenti utili per stare a contatto con la propria famiglia e vivere giornate diverse rispetto ai ritmi frenetici ai quali eravamo abituati”.