Regione Marche, la rinascita post sisma passa dal ciclismo: Vincenzo Nibali testimonial di ‘Marche Outdoor’ [GALLERY]

Marche Outdoor è un progetto di rinascita post sisma che punta a valorizzare il territorio marchigiano, le strade secondarie e la bellezza dei paesaggi marini e montuosi percorribili in bici

SportFair

Il 2020 si preannuncia un anno ricco di eventi, progetti e iniziative per le Marche, nominata da Lonely Planet Best in Travel 2020, al secondo posto tre le dieci migliori destinazione al mondo e unica italiana in classifica.

MATTEO DUNCHI

Punta di diamante della proposta turistica marchigiana per il 2020 è il progetto Marche Outdoor, inaugurato nel 2019 e che ha come testimonial d’eccezione il campione del ciclismo mondiale Vincenzo Nibali, uno dei sei corridori al mondo – secondo italiano dopo Felice Gimondi – ad aver conseguito la Tripla Corona, ovvero aver conquistato un’edizione di tutti tre i Grandi Giri, avendo vinto la Vuelta a España 2010, il Giro d’Italia 2013 e il Tour de France 2014.

Di origini messinesi, ma con il cuore un po’ marchigiano, quale miglior testimonial di lui che ha scoperto le Marche con il giro d’Italia e da allora non le ha più abbandonate, come afferma: “Nello stesso viaggio si possono ammirare bellezze naturali e opere d’arte senza tempo, da Raffaello Sanzio a Lorenzo Lotto. I percorsi ad anello di Marche Outdoor accompagnano i cicloturisti dal mare alla montagna attraverso laghi, gole, cascate, eremi e grotte. 180 km di coste incantate, montagne da togliere il fiato, intime strade di collina e centinaia di borghi arroccati, non solo, tanti diversi itinerari cicloturisti, servizi specializzati e soprattutto l’accoglienza autentica e genuina: la regione Marche ha tutto!”.

La filosofia di Marche Outdoor è quella di promuovere un’economia del territorio sostenibile, proponendo la bicicletta come mezzo e non come “fine” e facendo vivere al cicloturista tutte le emozioni che la regione può offrire, attraverso 24 percorsi ciclabili – in continuo aggiornamento con soluzioni diversificate e pensate per tutte le due ruote  – per circa 2.000 Km e 130 comuni interessati in tutta la regione Marche.

Marche Outdoor è un progetto inclusivo, pensato per chi ama immergersi nella natura con le due ruote – non solo per professionisti ma anche per semplici cicloamatori, da soli o in gruppo – e scoprire lungo il percorso piccoli paradisi verdi quasi incontaminati e gioielli di un patrimonio millenario fra storia, cultura e arte. Percorsi che accolgono tutti i tipi di ciclisti, poche tappe per chi è alle prime armi, lunghi percorsi dedicati agli sportivi più esperti, e per tutti i gusti, per chi ama la bici da strada e per chi preferisce la mountain bike, il downhill o il Gravel.

Matteo Dunchi (c)

È un sistema messo in rete composto da un lato da percorsi tematici e georeferenziati, e dall’altro da strutture ricettive specializzate e integrato da accompagnatori e servizi pensati per gli amanti della bicicletta. Attraverso il sito www.marcheoutdoor.it e la app interattiva, disponibile per Ios e Android, è possibile rimanere sempre aggiornati su nuovi percorsi ed attività, orientarsi più facilmente e costruirsi un percorso corrispondente ai propri interessi e desideri, attingendo alle tante informazioni sui punti di interesse storico, culturale, naturalistico. Non mancano neppure le segnalazioni dei servizi più vicini dedicati a chi viaggia in bicicletta (es. officine, guide, affitta bici…) e un navigatore che aiuta a non perdersi lungo il percorso. Attivi anche una pagina Facebook e un profilo Instagram @MarcheOutdoor che pubblicano continui aggiornamenti, curiosità e news.

Non solo, la filosofia del progetto è stata sposata anche dall’artista Michelangelo Pistoletto che ha visto nella regione il luogo della “Rinascita” per l’Italia e il mondo, coniando il concetto di “Marche Rebirth” e associando il suo Terzo Paradiso, rappresentato da tre anelli concentrici, a vari percorsi di Marche Outdoor. “Far dialogare la natura e la bici, riportando equilibrio tra questi due elementi”, sono queste le parole di Pistoletto che sintetizzano il progetto Marche Outdoor e i percorsi di Marche Rebirth.

Con i percorsi simbolo del Terzo Paradiso, ognuno composto da tre anelli che partono dal mare e arrivano in montagna, si può scoprire tutto il territorio marchigiano. Uno di questi, che percorre in senso longitudinale i Sibillini, è chiamato Sibillini Rebirth ed è uno dei più impegnativi da attraversare vista l’altitudine, ma al tempo stesso il più appassionante da scoprire. Alle rotte di Marche Rebirth si aggiungono altri itinerari, tra cui la Grande via del Parco dei Monti Sibillini, le vedute Feltresche e la salita del Pirata in ricordo di Marco Pantani

L’obiettivo del progetto Marche Outdoor è quello di raggiungere un turismo non solo italiano, ma internazionale e rilanciare il territorio duramente colpito dal sisma del 2016 attraverso le risorse materiali – paesaggistiche e artistiche – e immateriali – costituite da persone, tradizioni, mestieri e saperi – che si trasformano in un’opera artistica collettiva che può essere percorsa dal viaggiatore, in particolare seguendo i percorsi cicloturistici proposti. Una modalità di scoperta e di viaggio a impatto zero ed ecosostenibile che permette al cicloturista, pedalata dopo pedalata, di vivere e assaporare le emozioni e i prodotti che il territorio marchigiano può offrire con le sue bellezze storico-artistiche, le sue biodiversità, colori e sapori diversificati ed un paesaggio naturale “intatto”.

PESARO REBIRTH

MATTEO DUNCHI

Il primo percorso di Marche Rebirth attraversa la provincia di Pesaro – Urbino. Dal borgo medievale di Gradara dove si consumò la storia d’amore di Paolo e Francesca narrata da Dante al Parco Regionale del Monte San Bartolo, primo promontorio dell’Adriatico, in cui si trova un luogo chiamato “Tetto del Mondo” dove lo sguardo si perde all’infinto dagli Appennini alla costa e dove il sole sorge e tramonta sul mare, fino ad arrivare all’oro di Pergola che si manifesta in diverse sembianze, da degustare assaporando il tartufo bianco di Pergola e da ammirare con i Bronzi di Cartoceto, l’unico gruppo bronzeo-dorato esistente al mondo giunto a noi dall’Età romana. Si passa poi per Serra Sant’Abbondio con l’Abbazia di Santa Croce di Fonte Avellana, situato sulle pendici boscose del monte Catria le cui origini si collocano alla fine del X secolo, e snodo di molti percorsi per mountain bike, fino a arrivare a Pesaro con la sua Bicipolitana in cui le rotaie sono i percorsi ciclabili e le carrozze sono le biciclette e dove si può visitare la Villa Imperiale, fondata da Federico III nel 1469, uno dei più spettacolari esempi di soggiorno estivo Rinascimentale, ma anche il Villino Ruggeri sul lungomare, uno degli esempi di architettura Liberty più importanti di Italia, ma anche farsi trasportare dalle note del compositore Gioacchino Rossini visitando la sua casa natale o partecipando al Rossini Opera Festival in agosto. Infine tornando nell’entroterra non può mancare una visita a Urbino, menzionata dal New York Times tra le mete del 2020, nonché città natale di Raffaello Sanzio di cui quest’anno si celebra il 500° anniversario della morte. La città rinascimentale per eccellenza che ha ospitato non solo Raffaello ma una geniale schiera di artisti, musicisti, intellettuali e letterati, uno su tutti Leonardo, in cui si può visitare il Palazzo Ducale, “Palazzo in forma di città” come lo definì Baldassarre Castiglione e dove dimorò Federico da Montefeltro e oggi sede della Galleria Nazionale delle Marche.

Ci sono anche alcuni percorsi OFF che partono dalle Marmitte dei Giganti vicino Fossombrone, il canyon delle Marche alto 30 metri, da cui in mountain bike si può raggiungere la Gola del Furlo. Ma anche fare il percorso Vedute Feltresche da Carpegna con deviazione sulla famosa salita “il Cippo” dove Marco Pantani si allenava, toccando anche Sassocorvaro con la Rocca Ubaldinesca e il Lago di Mercatale.

ANCONA REBIRTH

MATTEO DUNCHI

Con il percorso nella provincia di Ancona si può toccare mare, natura e cultura, percorrendo scenari differenti ma al tempo stesso uniti da percorsi perfettamente ciclabili, esplorando la magia delle terre del Verdicchio e dei castelli con Corinaldo, Trecastelli, Morro d’Alba e non da ultimo Jesi, dove nacque nel 1196 Federico II di Svezia e del Parco Naturale del Monte Conero, caratterizzato da un panorama mozzafiato, una grande biodiversità, un territorio esteso che comprende Camerano, Numana, Sirolo e Portonovo, una delle spiagge più belle d’Italia dove si possono degustare i tipici moscioli, e il capoluogo Ancona che sorge anch’essa su un promontorio collinare da cui svetta la Chiesa di San Ciriaco e giù verso il mare il Porto Antico con la Mole Vanvitelliana e il Lazzaretto, l’Anfiteatro Romano e l’Arco di Traiano. Da Ancona si può raggiungere il Parco Naturale della Gola della Rossa e di Frasassi, proprio al centro del terzo anello, dove nel comune di Genga si trovano le Grotte di Frasassi, il parco ipogeo più grande d’Italia, il Tempietto Valadier incastonato nella roccia, e l’Abbazia romanica di San Vittore alle Chiuse. Lì vicino c’è Fabriano, città della carta, nel cui museo è ricostruita una cartiera medievale e dove si può visitare il Palazzo del Podestà, il Loggiato di San Francesco e il Palazzo Comunale dal quale si accede al Teatro Gentile, uno dei teatri storici delle Marche. E poi c’è Osimo, cinta da potenti mura romane risalenti al 174 a.C, alta su di un colle dove svetta la Cattedrale di San Leopardo da cui parte la città sotterranea. E infine Loreto culla della spiritualità marchigiana e una delle mete di pellegrinaggio mariano più importanti in Europa e nel mondo, perché all’interno della Basilica è custodito uno dei più grandi tesori della spiritualità cattolica, la Santa Casa di Nazareth, dove la Vergine Maria nacque, crebbe e dove avvenne l’annunciazione della sua divina maternità, e che quest’anno sarà sede del Giubileo Lauretano indetto dal Papa.

MACERATA REBIRTH

@barbonis

Partendo dalla costa, in particolare dalla pista ciclabile di Civitanova Marche, si può prendere la via delle abbazie incontrando a Corridonia la Chiesa di San Claudio al Chienti, un’importantissima testimonianza dell’architettura romanica delle Marche, e poi l’Abbadia di Fiastra con la sua Riserva Naturale ideale per le passeggiate in bici e dove è possibile godere, grazia alla presenza costante dei monaci, di un ambienta accogliente e armonioso. Lì vicino c’è Macerata dove spiccano l’Arena Sferisterio, dall’architettura neoclassica che ospita una prestigiosa stagione lirica, e il settecentesco Palazzo Buonaccorsi, oggi sede delle raccolte di arte antica e moderna e del Museo della Carrozza. Attraverso i campi coltivati si può arrivare a Urbisaglia, che conserva l’imponente Rocca del XV secolo e che è stata costruita sull’antica Urbis Salvia con il Tempio criptoportico augusteo, il cui materiale archeologico è custodito nel museo statale, e poi a Tolentino con il suo Castello della Rancia della fine del XII secolo e ancora a Valfornace con la Chiesa di San Giusto in San Maroto che sorge su un bellissimo poggio e la cui particolare struttura a pianta circolare ha alimentato varie supposizioni sulle sue origini di fondazione, chi suggerisce Carlo Magno e chi le maestranze provenienti dalla Siria, e infine si arriva all’Eremo di Sant’Angelo in Prefoglio detto ‘Eremo dei Santi’ a Pieve Torina, dove si raccoglie “l’acqua santa” da stillicidio, che la devozione popolare definisce terapeutica per la cura dei reumatismi. Un percorso off può essere quello che da Montelupone, tra i borghi più belli d’Italia, porta Recanati dove si possono ripercorrere le tracce di Lorenzo Lotto nella Regione e la storia di Leopardi nella sua casa natale. Sudando un po’ sulla salita si arriva a Monte Rinaldo con l’Area Archeologica La Cuma

FERMO REBIRTH

L’itinerario nella provincia di Fermo inizia nella cittadina di Servigliano, un unicum italiano per quanto riguarda l’urbanistica, progettata nel 1771 dall’Architetto pontificio Virginio Bracci che creò un quadrato imperfetto nelle dimensioni (137x144m) ma perfetto nelle proporzioni auree: una pianta unica che secondo le dottrine illuministiche rappresenta l’unico esempio italiano di città ideale, chiuso da un quadrilatero di case a schiera in mattoni d’argilla rossa, tre porte d’ingresso, splendidi palazzi e la centrale Chiesa di San Marco. Si prosegue poi per Amandola, punto di snodo per numerose escursioni sui sibillini e famosa per il Tartufo Bianco, con la sua Abbazia dei SS. Rufino e Vitale fondata intorno al X secolo che conserva una cripta scavata nel tufo a croce greca con antichissimi affreschi. E si passa a Montefalcone, un delizioso borgo arrampicato su uno sperone roccioso con un balcone panoramico a dir poco spettacolare, con la sua rocca del XII secolo che custodiva la mitica pianta della Mandragora, attualmente conservata nell’erbario del Museo Orsini di Ascoli Piceno. Montefalcone è anche punto di snodo con altri percorsi del Bike Park “Big Hawk Trail Paradise”. Continuando a pedalare si giunge a Monte Rinaldo con l’Area Archeologica La Cuma dove si può ammirare l’imponenza del santuario ellenistico romano. Infine si arriva a Fermo con la rinascimentale Piazza del Popolo dove si trova il cinquecentesco Palazzo dei Priori che ospita la Pinacoteca Civica con importanti dipinti di scuola veneziana e marchigiana e la “Natività” del Rubens e la Sala del Mappamondo. A Fermo è possibile visitare anche le Cisterne Romane databili al I secolo d.C., le più grandi in Italia con ben 2.200 metri quadri di estensione. Per chi vuole arrivare fino al mare c’è anche una pista ciclabile che collega Porto San Giorgio a Porto Sant’Elpidio.

ASCOLI REBIRTH

Matteo Dunchi (c)

Infine si arriva nella provincia più a sud delle Marche con Ascoli Piceno, una delle città medievali più belle d’Italia nonché patria dell’Anisetta Meletti, dell’Oliva all’Ascolana e del Falerio e Rosso Piceno Superiore, dove si trova il Monte dell’Ascensione, il Monte Sibilla e la grotta “delle due sorelle”, dove si può ascoltare ancora il melodioso canto di una bellissima fata-fanciulla. Poi Venarotta con la chiesa di San Francesco, fondata da San Francesco nel 1215 e sede di un antico hospitale medievale dove ancora oggi vengono accolti i pellegrini del “Cammino francescano della Marca” e dove nel convento, sede dell’ambasciata del Terzo Paradiso, si può̀ visitare l’orto dei semplici, il laboratorio alchemico e il museo del vino cotto e dei vini medicati. Sulla costa c’è Grottammare con le Logge e l’annessa pista ciclabile di 16 km della Riviera delle Palme e la passeggiata fino a Grottammare alta, borgo medievale a picco sul mare. Impossibile non passare per Offida con la spettacolare Chiesa di Santa Maria della Rocca e poi per Montemonaco e la chiesa di Santa Maria in Casalicchio dove si andavano a sancire i giuramenti guardando il Monte Sibilla. E infine si ritorna ad Ascoli Piceno, arrivando fino a Piazza del Popolo, di stile rinascimentale, che riprende le teorie vitruviane con proporzione 1:3 e la cui pavimentazione nelle giornate di pioggia ha un suggestivo effetto specchiante.

SIBILLINI REBIRTH

Matteo Dunchi (c)

Il più appassionante tra tutti i percorsi, ma forse anche il più impegnativo vista l’altitudine e il dislivello che coinvolge la parte più a nord della provincia di Macerata, parte alle porte del Parco dei Monti Sibillini, ovvero dal Lago di Fiastra, dominato nelle imminenti alture dall’Abbazia di San Salvatore di Rio Sacro. Da qui partono anche diversi percorsi trekking tra cui le Lame Rosse e la “Grotta dei Frati”, così chiamata perché si narrava che da lontano si sentivano i frati che cantavano la messa e che c’era un albero d’oro. Si prosegue poi per Sarnano, dove è molto affascinante andare in bici, anche da enduro, tra i boschi e le vette più alte visitando anche le cascatelle di Sarnano e le Cascata della Gola dei tre Santi e in primavera a maggio la Fioritura delle Orchidee dei Sibillini sui Piano di Ragnolo, e poi scendere in paese per visitare il centro storico medievale e i tesori artistici conservati nella Pinacoteca. Qualche km più avanti si arriva all’Abbazia di S. Maria in Rio Sacro di Fiastra, che conservava uno splendido crocifisso del XII secolo, portato dai monaci dall’antichissimo eremo del Rio Sacro e da dove, il giorno dell’Ascensione, si partiva per il rito della Rogazione, ovvero una serie di processioni propiziatorie sulla buona riuscita delle semine. Completano i percorsi Serravalle di Chienti con la Chiesa di Santa Maria di Plestia sotto cui si trovano i resti databili I secolo a.C. dell’antica Plestia e della sua divinità “Cupra/Bona Mater” e Visso, con l’incantevole Santuario della Madonna di Macereto, uno dei centri di pellegrinaggio dei Sibillini la cui bianca armoniosa bellezza spicca nel verde paesaggio dell’altopiano. Proprio da Visso parte il terzo anello dei Sibillini, che percorre la famosa Valnerina attraversando borghi che vivono di pastorizia come Fematre, Rio Freddo, fino a raggiungere gli altopiani marchigiani di Colfiorito. Tutto il territorio offre sentieri mountain bike arrivando alla Riserva naturale Montagna di Torricchio, Piano Plestini e Cesi e l’Oasi di Protezione di Monte Fietone.

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