“Il nome è ispirato a una bella isola del Mare Tirreno che vedo affacciandomi dalla mia casa al mare”, racconta il designer italiano. “L’isola di Montecristo fa parte del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, ma è meglio conosciuta come teatro del romanzo ‘Il Conte di Montecristo’ di Alexandre Dumas”. I due modelli nascono dai 40 anni di esperienza di Spadolini come yacht designer e dal confronto con i suoi clienti internazionali. Concepita come esercizio divertente e creativo, la gamma Montecristo è un distillato di questa esperienza e della capacità del designer di disegnare yacht dalle linee pulite, sobrie ed essenziali, che sono al contempo classici e contemporanei. Nonostante la differenza in termini di lunghezza e volumi (meno di 200GT contro circa 340GT), Spadolini ha lavorato in modo tale da mantenere le stesse eleganti proporzioni. “Il 30m e il 43m rappresentano il più piccolo e il più grande modello di una gamma che si espanderà e che va incontro alle richieste del mercato di oggi”, spiega Spadolini. “Abbiamo scelto di iniziare con queste dimensioni, perché sarà poi più semplice mantenere lo stile e il layout su modelli intermedi con lo stesso DNA”. Il design degli esterni è un perfetto esempio della visione di Spadolini. Diversi elementi, come le griglie delle prese d’aria, le strisce vetrate scure e la prua verticale, riportano alla mente altri suoi progetti, come il 48 metri Aslec 4 costruito da Rossinavi. Gli eleganti archi che uniscono la sezione poppiera del ponte principale e di quello superiore, d’altra parte, ricordano il 27 metri Freedom costruito da CNN. Ma questi motivi stilistici sono stati combinati con nuove e diverse soluzioni capaci di catture l’attenzione. “Oggi i clienti si aspettano un’abitabilità senza precedenti, sia internamente che esternamente”, racconta il designer. “Per questo, sin dall’inizio, ho deciso che il tratto distintivo della gamma sarebbe stato il ponte principale ‘widebody’ per massimizzare lo spazio interno. I clienti di oggi desiderano inoltre poter usufruire totalmente del ponte di prua e questo aspetto diventa un secondo tratto distintivo”.
Il ponte inferiore
Il modello più grande ha cinque comode cabine ospiti (3 VIP e 2 singole) sul ponte inferiore, con accesso dal salone principale di poppa. Il 30 metri dispone di due suite VIP a centro barca più una cabina doppia a cui si accede dal salone principale tramite una scala centrale. Il 43 metri, a prua del ponte principale, ospita alloggi per 6 membri di equipaggio e la cabina comandante con ingresso diretto alla timoneria del ponte superiore. Sono invece 5 i membri dell’equipaggio (comandante incluso) che possono dormire sul ponte inferiore del 30 metri. Entrambi i modelli hanno una dinette equipaggio, e il 40 metri dispone anche di una lavanderia dedicata.
Il ponte principale
Sun deck
Il 43 metri usa appieno i volumi straordinari e la posizione elevata per ospitare la cabina armatoriale sul sun deck dietro alla timoneria (una porta consente all’armatore di accedere al ponte direttamente dalla propria suite, o all’equipaggio di pulire la stanza utilizzando la scala di servizio). Una porta a doppio battente conduce alle aree esterne di poppa, assicurando sia la massima privacy all’armatore che un corridoio per gli ospiti, che possono utilizzare la scala interna per accedere al ponte di poppa. Il sun deck del 30 metri è dedicato a una luminosa zona pranzo con vetrate scorrevoli a tutta altezza su entrambi lati e affacciata sul ponte poppiero esterno.
La motorizzazione ibrida e le energie rinnovabili
La sezione poppiera del sun deck di entrambi i modelli è in vetro, disegnata per incorporare i pannelli solari che forniscono energia ai servizi di bordo. La sala motori è configurata per ospitare i banchi batteria che permettono di manovrare o navigare a basse velocità, silenziosamente e a emissioni zero, in acque protette per un periodo di tempo limitato. “Come yacht designer, è mio dovere prendermi cura dell’ambiente marino”, spiega Spadolini. “Vedo anche sempre più clienti, forse spinti dai loro figli e nipoti, dimostrare un approccio proattivo verso uno yachting sostenibile”.