La Juventus vince lo scontro diretto con l’Inter e torna in testa alla classifica, ricacciando la Lazio al secondo posto. Una vittoria meritata quella arrivata contro i nerazzurri, firmata da Ramsey e Dybala, capaci di piegare il risultato a favore dei bianconeri nel secondo tempo.
Nel post gara è intervenuto ai microfoni di Sky Sport Maurizio Sarri, facendo la propria analisi: “è una vittoria importante ma è chiaro che in questo momento ci sono ancora 12 partite da giocare, il percorso da fare è ancora lungo. La Juve si avvicina a quello che voglio io, stasera per qualità di gioco mi è piaciuta fra il primo e il secondo gol. Venivamo da una partita in cui la sensazione era di mancanza di energie nervose, di una squadra che si era un po’ appiattita e siamo andati a scegliere quei giocatori che in questo periodo in allenamento ci mostrano un livello energetico mentale e nervoso alto. Chiaramente sono scelte momentanee, fra 15-20 giorni la sensazione può essere diversa“.
Sui singoli: “Higuain ha fatto una partita di sacrificio per la squadra, ha fatto una buona partita lontano dalla porta. Dybala quando entra in questi momenti della partita è un giocatore che può devastare la gara. L’Inter? Nel primo tempo hanno tentato spesso di venirci a prendere alti e probabilmente un po’ di energie le avessero spese. Dopo l’1-0 siamo andati in fiducia e abbiamo fatto 20 minuti ad alto livello e loro forse sono andati in difficoltà. Noi abbiamo concesso pochissime palle gol ad una squadra pericolosa come l’Inter“.
Sull’emergenza Coronavirus, Sarri ha detto la sua: “se c’è una categoria di persone che a me fanno paura sono i tuttologi. Io faccio l’allenatore e posso parlare di argomenti che girano attorno al calcio. Qui si entra in argomenti in cui la mia conoscenza è troppo limitata per avere un’idea precisa di cosa sarebbe giusto fare. L’unica cosa che mi sono domandato oggi è se è giusto togliere due ore di divertimento e di svago alle persone che sono bloccate in casa e far rischiare qualcosa a tutti gli addetti ai lavori. Non lo so perché non sono in grado di valutare i rischi reali, quelli li possono valutare solo le persone che hanno competenza. Paura? Non lo so. Ci vorrebbe una certezza sulla valutazione del rischio che le mie conoscenze non mi danno. Io faccio l’allenatore, mi sto adeguando, andiamo in giro per giocare a calcio quindi la sensazione della paura non ce l’hai. Poi quanto sia elevato questo rischio non lo so dire“.