Inter, il presidente Zhang torna alla carica: “non accetto che si giochi con i calendari in questo momento”

Il numero uno dell'Inter è tornato a parlare della situazione in Italia, spiegando ancora più a fondo la propria tesi sul momento delicato che vive il calcio italiano

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Il suo post social ha fatto discutere l’Italia intera, monopolizzando le prime pagine di tutti i quotidiani sportivi. Steven Zhang non le ha mandate a dire al presidente della Lega Calcio, tacciandolo di essere “un pagliaccio che gioca con i calendari“.

Zhang
Emilio Andreoli/Getty Images

Parole dure, a cui il numero uno nerazzurro ha dato un seguito oggi, parlando ai microfoni della Gazzetta dello Sport: “per me è davvero molto importante che, soprattutto in questo momento, chi ha la possibilità di decidere metta la salute pubblica e la sicurezza davanti a tutto. La salute è la cosa più importante da considerare, prima di qualsiasi altro interesse. Non si può giocherellare con il calendario e rischiare che le persone si affollino in uno stadio mettendo a repentaglio sicurezza e salute. Tutto questo non è un gioco e non è uno scherzo: non è accettabile che si prenda anche il minimo rischio quando si parla di salute e per questo sento come presidente di un club di calcio e di chi fa parte dell’industria dello sport la missione e la responsabilità di dire alle persone la verità e di accertarmi che passi il messaggio corretto. E di far sapere ai tifosi, siano essi dell’Inter, della Juve, del Milan o di qualsiasi altra squadra in Italia o in giro per il mondo che la salute e la sicurezza sono al primo posto e che dobbiamo prendere tutte le precauzioni e stare molto attenti. Penso che qualcuno invece non lo sappia o qualcun altro non lo stia facendo“.

Zhang
Valerio Pennicino/Getty Images

Il presidente dell’Inter poi ha proseguito: “non accetto che in questo momento si giochi con i calendari delle competizioni, cambiando date all’ultimo o facendo sembrare più importante una partita rispetto alla sicurezza: a volte bisogna opporsi alle voglie delle masse di seguire un evento se non è sicuro. Dovremmo sempre e comunque mettere davanti prima la sicurezza pubblica e poi tutto il resto, perché tutto il resto è secondario, viene dopo. Non esiste partita, gioco, regolarità di torneo davanti alla salute. L’industria dello sport ha un enorme impatto e visibilità sulla gente comune e può far passare il giusto messaggio alle persone perché prendano tutte le precauzioni per proteggere la propria sicurezza. Per questo insisto. Tutte le persone che hanno visibilità e vivono nel mondo dello sport hanno la responsabilità di dire quali sono le cose migliori da fare“.

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