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Coronavirus, Walter Ricciardi svela: “siamo molto ottimisti per il Sud, ecco quando si tornerà alla normalità”

Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute e membro del consiglio esecutivo dell’Oms, ha fatto il punto della situazione sul Coronavirus

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La situazione in Italia relativa al Coronavirus migliora, ma l’allerta resta alta perché i dati non sono ancora positivi.

Foto Getty / Veronique de Viguerie

L’ottimismo però cresce come sottolinea Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute e membro del consiglio esecutivo dell’Oms, intervenuto alla trasmissione ‘Porta a Porta’: “il Sud sta pagando quel movimento di migliaia di persone che dal Nord si sono trasferite freneticamente, e i comportamenti del fine settimana precedente alla chiusura. Ma tutto questo è stato seguito dalla chiusura, dal restringimento delle libertà di circolazione, per cui siamo fiduciosi che queste misure abbinate insieme ad un’attiva strategia di isolamento, nel senso che nel momento in cui – come sta succedendo – vengono identificati dei focolai epidemici, questo isolamento eviterà di arrivare a situazioni drammatiche. Su questo siamo estremamente fiduciosi che non si arriverà al Sud ad una situazione analoga a quella della Lombardia”.

 

Ricciardi poi ha sottolineato che le misure verranno prorogate, per tornare alla normalità a Maggio: “ci siamo già mossi da una settimana sulla geolocalizzazione, per sensibilizzare tutti i centri di ricerca e le imprese che ci hanno detto di avere gli strumenti adeguati per tracciare tecnologicamente nel rispetto della privacy, ma lo stesso garante della privacy ci ha incoraggiato. Ci sarà un kick off con la Ministra Pisano e ci metteremo subito al lavoro per cercare di uscire dalla fase del contenimento generale e andare alla fase del testing a tutti coloro che sono sintomatici e del tracking, cioè del tracciamento ipertecnologico, in maniera tale che le persone che sono sane e non hanno problemi, potranno uscire e tornare a lavorare, mentre le persone che sono infettive e contagiose – ma soltanto quelle e i loro contatti – possano rimanere a casa. Mi hanno chiamato tedeschi e francesi con cui stiamo scambiando informazioni, e seguiranno la stessa strada”.

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