“La Juventus rispetta qualsiasi decisione presa dalle autorità, la salute pubblica è bene prioritario anche per la società“. Si è espresso così Claudio Albanese, capo della comunicazione della Juventus, prima dell’inizio della conferenza stampa di presentazione di Juventus-Milan. Inizialmente la soluzione più probabile, per far fronte all’emergenza Coronavirus sembrava quella del divieto di accesso allo stadio solo per i residenti in Lombardia, Veneto ed Emilia, oltre a chi vive in provincia di Savona e di Pesaro-Urbino. Successivamente si è pensato alla proposta di far giocare il ritorno di Coppa Italia a porte chiuse. “Informo che alle 17.30 sono stati convocati dal prefetto Palomba, il Questore, la sindaca e i rappresentati della Juventus – ha proseguito Albanese –. Pertanto vi chiedo di non porre domande al nostro allenatore sul Coronavirus, sul calendario, sulle porte aperte o chiuse: sono argomenti che competono alle autorità e non all’allenatore“.
In serata, il vertice della Prefettura ha optato invece per il rinvio della partita Juvenuts-Milan a data da destinarsi. Intanto il governo lancia la clamorosa ipotesi di annullare, per 30 giorni, qualsiasi manifestazione sportiva.